1. Capelli rossi


    Data: 20/07/2018, Categorie: Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... rossi:
    
    – Tu sei tutta deliziosa, ma sono stati i tuoi capelli a colpirmi all’inizio. Non lo so perché ma i capelli rossi”’. Mi fanno impazzire. Fin da bambino quando li vedo” scusami ma”. mi eccito ‘
    
    – Anche ora””? ‘
    
    Lasciai trascorrere qualche secondo prima di rispondere:
    
    – Sì, &egrave da quando ti ho visto questa mattina che” sto su ‘
    
    Lei tacque pensierosa. Nel frattempo eravamo giunti all’indirizzo che mi aveva dato e mi fermai. Prima di scendere si tese verso di me porgendomi le sue labbra. La baciai per un lungo minuto. La sua bocca prima esitante si aprì e la sua linguetta guizzante incontrò la mia intrecciandola in una danza prima lenta e poi frenetica. Allungai le mani sul suo seno e lì lei si scostò:
    
    – No, fermo paolo. Stiamo correndo troppo ‘
    
    A malincuore mi ritrassi lasciandola scendere.
    
    – A domani ‘
    
    le urlai dietro. Mi rispose agitando la mano prima di scomparire in un portone.
    
    Il giorno successivo mi recai ancora al bar e sotto gli occhi ironici del titolare presi un caff&egrave parlando con lei per un paio di minuti. Lo stesso feci due ore dopo, facendo bene attenzione a non distrarla troppo a lungo dal lavoro per evitare che il mio amico avesse da ridire, ma riuscendo comunque a parlare con lei. Consumai il pranzo ad un tavolino dello stesso bar e al quarto caff&egrave della giornata, sapendo che nel pomeriggio il lavoro mi avrebbe allontanato dal bar, le chiesi nuovamente di uscire a cena.
    
    Non esitò un istante ad ...
    ... accettare.
    
    Lavorai poco e male le ore successive, il mio pensiero era fisso a lei, a quella sera. Appena potei me ne andai a casa per prepararmi e, puntualissimo, alle 19 ero davanti al bar.
    
    Lei uscì salutando il titolare il quale mi fece un cenno tra l’ironico e l’amichevole dall’ingresso prima di rientrare, e si diresse verso la mia auto.
    
    Un turbine di profumo mi avvolse quando salì. Si era anche cambiata e indossava una gonna ampia, nera con balze, ed una camicetta bianca aderente, i primi due bottoni slacciati a far intravvedere la curva del seno prosperoso.
    
    Di nuovo prendemmo un aperitivo e poi andammo a cena, in un locale diverso ma sempre accogliente. Entrambi badammo poco al cibo presi dal parlare fittamente di cose anche frivole. Ero sempre più incantato da quella chioma rossa, estasiato dalla voce gradevole che mi parlava, turbato dall’apertura della camicetta che, molto più eccitante per me della visione del seno, mostrava bene le efelidi perfettamente armonizzate sulla pelle bianca.
    
    Uscendo dal ristorante non resistetti e la baciai, contraccambiato, per un lungo minuto prima di salire in auto. Il tragitto verso casa sua fu silenzioso, non sapevo cosa dire, ero solo conscio della sua mano poggiata sul bicipite, del sapore delle sue labbra ancora presente sulle mie.
    
    Giunti a casa sua restò un istante in silenzio, poi:
    
    – Vuoi entrare? ‘
    
    Il cuore mi saltò in gola, era quello che desideravo di più al mondo in quel momento eppure ebbi ancora la forza di fare ...