1. L'iniziazione di Francesco Cap.: II


    Data: 10/08/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: bepi0449, Fonte: EroticiRacconti

    ... terminato il suo pasto, seguito a ruota da Federico. Francesco leggeva le scritte del piatto di Placido, come gli era stato richiesto mentre un dito cercava di muoversi nello stretto suo buchino. … - “L’amore è prosa, il sesso è poesia.
    
    “Ahhhhhhh, … uhmmm,” e “L’erezione è un fenomeno verticale per un desiderio orizzontale.” e inoltre “Fallo: l’agricoltore della natura.”
    
    “Ahhhhh, … ohhgggg… siiiiiiii, …bbbbbbbbbbbbbbbbbb …. Ooooh”, erano i versi musicali di origine sessuale-erotica di sottofondo alle letture, provocati dalle stimolazioni allo sfintere dal medio sinistro di Alessandro, che uscivano dalle labbra o dai polmoni del giovinetto, osservato speciale dai presenti.
    
    Il domestico: “Non so perché agli uomini piaccia tanto l’ingoio, ma a me piace perché poi non devo pulire il divano!” e “Nella vita non importa con chi vai, ma con chi vieni.” - “Quest’ultima è per te nostro carissimo amico, Francesco.” Fece seguito l’altro detto: “La maggior parte dei miei amici maschi sono gay e a me sembra del tutto naturale. Dico, a chi non piacerebbe un cazzo?” accompagnato da un pensiero del familiare: “Io con loro o con Placido faccio spesso sesso iniziando nel migliore dei modi la giornata: ossia svuotandomi le palle o testicoli che dir si voglia, e riempendomi con i loro clisteri.
    
    Massimo, l’uomo di cultura, si trovò un sonetto del Belli: “- Er cazzo se pò ddí rradica, uscello, / ciscio, nerbo, tortore, pennarolo, / pezzo-de-carne, manico, scetrolo, / asperge, cucuzzola ...
    ... e stennarello. / Cavicchio, canaletto e cchiavistello, / er gionco, er guercio, er mio, nerchia, pirolo, / attaccapanni, moccolo, bbruggnolo, / inguilla, torciorecchio, e mmanganello. / Zeppa e bbatocco, cavola e tturaccio, / e mmaritozzo, e ccannella, e ppipino, / e ssalame, e ssarciccia, e ssanguinaccio. / Poi scafa, canocchiale, arma, bbambino: / poi torzo, crescimmano, catenaccio, / mànnola, e mmi’-fratello-piccinino. / E tte lascio perzino / ch’er mi’ dottore lo chiama cotale, / fallo, asta, verga, e mmembro naturale. / Cuer vecchio de spezziale / disce Priàpo, e la su’ mojje pene, / seggno per dio che nun je torna bbene. – Hai appena ascoltato come descrive in gergo romanesco un poeta il gingillo che abbiamo tra le gambe. Tanti, uomini e donne lo usano per amare, altri lo vogliono per giocare e far sesso, compresi i bambini; taluni spesso pisciano e fanno sesso chiamandoti e urlandoti: porco, … troia, … rottoinculo, … spaccaventri, … puttana, … ti rompo, … ti sventro, … bevi e bevi ‘questo sperma o nettare che dir si voglia o ambrosia del creato, … ti spacco, … prendi ‘sto campanaccio de’ frati o aspersorio di acqua benedetta, … ecco te lo do tutto … è tutto tuo … mignotta!”
    
    Ora toccava alle sue: “Il sesso è sporco solo quando non ti lavi.” … “Acqua fresca, vino puro; culo stretto, e cazzo duro” … “Tra tutte le aberrazioni sessuali, forse la più bizzarra è la castità.” … “Non grosso che turi, non lungo che tocchi, ma duro che duri è un cazzo da gran signori.”
    
    … e ...