1. Io, corrotta da mio marito. - 3


    Data: 09/08/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Ludovica e Luigi, Fonte: EroticiRacconti

    Chiuse la porta dietro le spalle e sparì. Cominciai ad inquietarmi: " ci risiamo! Ecco, mi ha blandito bene ieri sera ed aveva la trappola per me. L'ha programmato chissà da quando, sicuramente prima di partire. Addirittura, parla di due amici, non uno come ha sempre accennato: due! È folle: non scendo!" Così riflettevo fra me e me, furiosa. Abbandonai la preparazione dei borsoni e mi sedetti sul bordo del letto, accesi una sigaretta e cercavo di trovare una soluzione a questa situazione che si stava facendo pericolosa e disdicevole. Consumai la sigaretta velocemente e meccanicamente ne accesi un'altra mentre mi scorrevano, vivide, le immagini della sera precedente. Considerai quanto avessi goduto e quanto mi avesse eccitato la trasgressione con la quale mi aveva scopato all'aperto e, poi, in camera. Non mi aveva fatto alcun cenno di quel che aveva organizzato. Riflettei su questa che mi apparve una strategia psicologica : il bastardo, evidentemente, mi aveva studiato bene e sapeva come rendermi inerme,disinnescando la mia razionalità . Mettendomi di fronte al fatto compiuto, sapeva che mi avrebbe portato sul ciglio del precipizio, restringendo la mia capacità di oppormi. Mentre spegnevo la sigaretta sentii aprire la porta. Entrò e mi segnalo` che eravamo attesi giù e che non gli andava di fare brutte figure. Il suo tono era conciliante; aggiungeva anche una sorta di rassicurazione spiegando che non sarebbe accaduto nulla se non una simpatica conoscenza e che tutto, alla ...
    ... fine, sarebbe dipeso da me e che potevo rifiutare qualsiasi proposta senza pressioni da parte sua, a maggior ragione dai nostri ospiti. Mi sentivo senza forze mentali. Tacqui, sbuffai, diedi un calcio a tutto ciò che trovai sul pavimento e mi avviai in bagno. Feci, con indolenza, una rapida doccia e mi truccai. Poi, senza rendermi conto, scelsi il più elegante coordinato intimo, proprio quello che lui mi aveva regalato pochi giorni prima che partissimo: un coordinato color caffè. Indossai i jeans che mi aveva raccomandato, una camicia di seta molto attillata, sandali tacco 12. Un po` del mio profumo che lui apprezzava, anelli, bracciale, collana. Completai con una ravvivata ai capelli. Presi la borsetta, gli passai davanti senza uno sguardo, aprii la porta e cominciai a scendere i pochi gradini che portavano alla reception. Lo sentii chiudere la porta e seguirmi. Davanti alla pensione vi era una terrazza con tavolini ed ombrelloni. Erano tutti occupati e non riuscivo ad individuare alcuna coppia di uomini che mi ero rassegnata di incontrare. Mi voltai verso di lui e, aspramente, lo interrogai. Mi prese per la vita cingendomi con un braccio, mi spinse verso un tavolo dove erano seduti un uomo ed una donna. "Questa è Ludovica; lei è Maria e lui Conrad.". Si alzarono e mi tesero le mani per un caloroso saluto. Ci sedemmo e sfoggiai un sorriso forzato, balbettando frasi insignificanti. Loro erano raggianti e, anche, rassicuranti con misurati sorrisini rivolti verso di me. Ordinammo ...
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