1. Volver


    Data: 31/07/2023, Categorie: Sentimentali Autore: MadamaFoscarina, Fonte: EroticiRacconti

    "Vivir... con el alma aferrada
    
    A un dulce recuerdo
    
    Que lloro otra vez"
    
    Carlos Gardel, “Volver”, “El día que me quieras”.
    
    Silenzio.
    
    Rotto solo dai miei tacchi sul parquet. Me li sfilo, li getto via, finiscono con un tonfo nell’angolo più buio della stanza. Il mio sguardo vaga nella penombra dorata del crepuscolo che avvolge la stanza, ti cerca e ti nomina.
    
    Eccoti, avvolto nell’ombra. Cammino a passo felpato, faccio frusciare la gonna del vestito. Rosso. Io amo il rosso, lo sai perché? Mi ricorda noi due, la passione che ci unisce, il tuo viso paonazzo e stravolto dal piacere dopo che abbiamo fatto l’amore, le nostre labbra gonfie per i troppi baci e ancora bramose di consumarsi a vicenda. Non sono mai sazia di te, come tu non lo sei mai di me. Guardami, alzati da quella sedia, vieni da me. Il castano scuro dei tuoi occhi si è fatto quasi nero, liquido infernale che ribolle e cola dalla tue ciglia; le narici dilatate come un segugio a caccia. Così ti voglio. Siamo in piedi, l’uno di fronte all’altra. Da fuori arrivano le note malinconiche e suadenti di un tango, non so perché ho voglia di piangere. Lo sapevamo, lo sapevo, che questa sarebbe stata l’ultima volta che ci saremmo visti, la nostra storia non sarebbe mai dovuta esistere.Eppure un groppo pesante come un macigno non mi fa respirare, annaspo e mi aggrappo al tuo petto, ti stringo come un naufrago si aggrappa al relitto.
    
    Una lacrima traditrice solca la mia guancia, un piccolo diamante nella luce ...
    ... rossastra del tramonto. Ti sporgi e la lecchi via, la leggera barba del tuo mento lascia una scia di brividi. Sei un maledetto bastardo, un sadico e perverso furfante. Sai che amo quando hai la barba, e anche per l’ultima volta insieme hai pensato al mio piacere.
    
    Alzo la testa, i nostri occhi si incontrano, nero contro oro. Fremono, si studiano, siamo due belve pronte a saltarci addosso e sbranarci. Ci baciamo prima incerti ed esitanti, poi con foga e desiderio crescente. Mi afferri i glutei e mi spingi contro di te, ti mordo il labbro inferiore, sapore di ruggine e sale. Il tuo sesso preme contro il mio ventre, esigente di fondersi con esso.
    
    Barcolliamo come due ubriachi, senza smettere di baciarci e di toccarci, e finiamo sul letto, sfatto; i vestiti sparsi sul parquet. Brividi caldi mi scuotono, mi baci il collo le spalle, scendi sui miei seni e li stuzzichi per interminabili minuti, alterni bocca lingua mani denti, ti accarezzo con la punta delle dita le spalle, così ampie e terribilmente sensuali. Sto bruciando, voglio di più, la tua bocca bollente scende verso il basso, indugia poco sopra il pube. Ti lascio proseguire, per ora e abbandono la testa all’indietro sul materasso. Urlo, arpiono le lenzuola stropicciate sotto di me, chiudo le gambe attorno alla tua testa. Sei lento e delicato, un crescendo che a te piace per farmi impazzire di piacere
    
    Maledetto! Ti sollevi, le labbra lucide, e uno sguardo divertito nelle tue iridi nere. Ti afferro per i capelli, onde ...
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