1. Oblivion


    Data: 22/06/2023, Categorie: Sentimentali Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    Ho atteso a lungo questo momento. Ho comprato il biglietto scegliendo accuratamente il posto per avere la migliore visuale e r suono possibili.
    
    Entro nella sala, illuminata da luci morbide. Con gli occhi cerco la fila e il posto. Siamo ancora pochi, non devo far alzare nessuno per raggiungere la mia poltrona. Sul palco una sedia, l'alzapiede, e la chitarra appoggiata sul sostegno.
    
    Dopo una decina di minuti le luci si abbassano e il silenzio cala sulla sala. Eccola, entra! Bellissima, nel suo abito lungo, un gioco di trasparenze e di disegni che ne esaltano il corpo alto, slanciato. I lunghi capelli biondi raccolti sul capo insieme a ciuffi che, ribelli, cadono sul viso rendendola al contempo regale e selvaggia.
    
    Si inchina al pubblico che la applaude, siede sulla sedia, sistema ogni cosa in un tempo che sembra infinito, che è già parte della musica.
    
    Prende la chitarra e l’appoggia al corpo, un tutt’uno con lo strumento. Socchiude gli occhi posizionando le mani sulla tastiera e sul pozzetto…si comincia.
    
    Le prime note sono velluto, lieve, seducente, scivolano morbide sui corpi, sul cuore. Le sue dita sono così aggraziate e così forti nello stesso tempo, accarezzano e feriscono.
    
    Mentre la musica riempie la sala, i miei occhi si chiudono e tutto scompare, anche lei, il suo corpo, i suoi capelli, le dita. Solo la musica resta, a portarmi in un altro luogo, in un altro tempo.
    
    In piedi, sulla banchina di una stazione, tentando invano di placare l'ansia e il ...
    ... battere forsennato del cuore. L'attesa del treno è una tortura, ogni secondo che passa scava un solco nell’anima. Poi l'annuncio. Ecco, stai per arrivare. Il treno si ferma, le porte si aprono, viaggiatori frettolosi scendono. Qualcuno nemmeno si guarda attorno, qualcuno cerca con lo sguardo occhi conosciuti, mani note. Io, in piedi, immobile, incapace persino di respirare, cerco te. E tu scendi, immagine attesa. Mi vedi, mi corri incontro, mi abbracci. I nostri corpi aderiscono. Per la prima volta, da quando ti conosco, sento il tuo peso, il tuo respiro, il battere ritmico del tuo cuore accanto al mio. Le nostre bocche si uniscono in un bacio che non avrei osato sperare potesse mai unirle. Quanto restiamo così? Non lo so, e non mi importa! Quando ci sciogliamo dall‘abbraccio e torniamo a renderci conto che attorno a noi esiste un mondo che fino a quel momento c'era rimasto totalmente estraneo, mano nella mano usciamo dalla stazione. Troviamo l'albergo che ho prenotato, posiamo lo scarno bagaglio che ci siamo portati appresso, scendiamo nella vicina piazza per sedare entrambi la tempesta di emozioni e pensieri che squassa i nostri pensieri i nostri cuori e i nostri corpi.
    
    Seduti al tavolino del caffè non riesco a guardare e a vedere altro che te. la tua gonna lunga, i tuoi sandal,i la tua camicetta, le mani che mi hanno scritto così tante volte, i tuoi occhi dietro le lenti, scuri tanto da potercisi immergere e non tornare mai più. Parliamo di tutto, parliamo di niente. Ci ...
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