1. Il suo rito mattutino violato


    Data: 17/10/2017, Categorie: Etero Autore: GINAeJOHNNY, Fonte: Annunci69

    Da quando si era trasferito nella nuova casa c’era una cosa a cui ogni mattina non riusciva a rinunciare, si alzò dal letto con la sua maglietta bianca con l’unico pensiero di andare in cucina a prepararsi la spremuta e assistere al miglior spettacolo di buongiorno degli ultimi anni, si buttò addosso una vestaglia di seta leggera morbida sulla pelle e si incamminò a passo svelto mentre il sottile strato di stoffa sfiorava leggero la cappella, gonfia dell’erezione mattutina, cosa che gli procurò un brivido per tutto il corpo.
    
    Arrivò in cucina e con gesti rapidi si preparò una bella spremuta di arancia fresca, la versò nel bicchiere e si accostò alla finestra, pensò alla fortuna di aver scelto quelle tende, un po’ anonime ma utili come non mai per il suo nuovo gioco preferito. Regolò al millimetro la tenda a veneziana da interni in modo tale da vedere da seduto la finestra dell’appartamento di fronte a lui, aveva controllato dal balcone che in quel modo con la luce spenta in cucina da fuori non si notava la sua presenza, e si sedette al tavolo. Prese il bicchiere e se lo portò alle labbra sorseggiando il fresco succo dolce dell’arancia che andò a placare l’arsura della gola. Sfiorò piano la vestaglia e la spostò, il pene era gonfio e viola e nella sua testa già assaporava quello che stava per accadere, passò sulla cappella la mano, un tocco morbido per placare la sua voglia di essere toccata ma non voleva sciuparsi il momento, quando ecco che la finestra di fronte si ...
    ... illuminò, stava iniziando lo spettacolo.
    
    La prima volta si era sentito un po’ in colpa quando la vide entrare nella stanza illuminata le cui tende male lasciavano intravedere il bagno dell’appartamento di fronte.
    
    Era una ragazza sulla trentina dai lineamenti morbidi, quella volta entrò nella stanza con una maglietta aderente e un paio di pantaloncini era di corsa, si spogliò velocemente ed entrò nella doccia, uscì in accappatoio, altrettanto velocemente si rivestì e sparì dalla sua vista. Alcune mattine era così veloce, rapida e lasciava insoddisfatto il suo bisogno di languore.
    
    Chissà se quella mattina invece sarebbe stata morbida e sinuosa come accadeva spesso quando non era di corsa, la vide, forse non era in ritardo infatti dopo essersi tolta la maglietta e i pantaloncini, ancora in mutande si girò probabilmente verso uno specchio, e iniziò lentamente a studiarsi, ad ammirarsi, con la mano leggera iniziò a tirarsi sù i capelli, la guardava era sinuosa e muoveva i fianchi come cercando una posa, poi un centimetro dietro l’altro con la punta delle dita iniziò a sfiorarsi il collo e a scendere fino a raggiungere i capezzoli.
    
    Lei non aveva fretta, stava iniziando quell’atto così privato che lui ogni mattina violava, e no, neanche lui aveva fretta e anche quella mattina l’avrebbe guardata immaginando le proprie dita fare lo stesso percorso, passare le sue labbra su quei capezzoli turgidi, mentre il pene che adesso gli stava pulsando l’avrebbe sfiorata fino a farla ...
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