1. Negli occhi e sulle dita


    Data: 17/06/2023, Categorie: Masturbazione Autore: Giulia LiberaMente, Fonte: EroticiRacconti

    ... della canottiera.
    
    Ho un tremito. Un lieve cigolio di assestamento del legno di un mobile mi ha fatto paura. Potrei essere vista.
    
    Per evitarlo apro la porta del frigo e mi ci piazzo davanti,con la chiara intenzione di cercarci qualcosa o prendere del fresco. O almeno così pare.
    
    Sono più serena, così riprendo a sfiorare il mio corpo, concentrata ora sul clitoride oltre che sui capezzoli ormai turgidi.
    
    Chiudo gli occhi e cerco la bottiglia nel buio. La tengo salda fra le dita e me la passo sulle grandi labbra facendomi venire i brividi per il freddo. È gelida ma umida e io penso che sia lui, Fabio, a stuzzicarmi così.
    
    Me lo immagino con la testa fra le mie cosce, intento a torturarmi con un cubetto di ghiaccio più per il proprio piacere che per il mio. Perché lui è così, un vero uomo, un vero maschio perverso e senza scrupoli. O almeno così voglio sognare che sia.
    
    Sono troppo abbondantemente bagnata di umori e umidità della bottiglia, perciò due dita mi scivolano dentro quasi senza volerlo strappandomi un gemito che cerco di soffocare tappandomi la bocca con la mano.
    
    Ora il mio amante mi sta penetrando con il suo membro grosso e pulsante, lo sento circondato dalle pareti uterine. Posso definirlo il mio amante, dopo una sola seduta di sesso, seppur intenso? O forse, più probabilmente, sono io un giocattolo nelle sue mani?
    
    Sono. Il suo. ...
    ... Giocattolo.
    
    Mi sfugge un secondo gemito di piacere, più acuto. Sì sono il suo giocattolo e ora oltre ai colpi di cazzo con cui mi scopa la figa mi sta stuzzicando il clitoride, accarezzandolo circolarmente e pizzicandolo di tanto in tanto. Le mie dita si muovono come se i gesti fossero i suoi, gesti sempre più profondi, sempre più veloci e sempre più vogliosi.
    
    "Questa volta voglio sborrarti dentro."
    
    Mi pare di sentirgli dire nella mia testa. Perché è lì che mi ha scopato con maggior forza, nella testa più che nel mio sesso.
    
    Non ci sarà sborra dentro di me stanotte, ma esplodo ugualmente in un orgasmo elettrico che mi fa scuotere dalle cosce al collo, che si muove convulsamente al ritmo psichedelico del mio piacere.
    
    Dopo aver goduto mi accorgo di stare ansimando.
    
    Guardo l'ora.
    
    Sono le 2.35.
    
    Mi sono masturbata per più di mezzora.
    
    Sorrido e mi succhio le due dita che per questa volta hanno svolto la funzione di un cazzo, di "quel" cazzo. Non le lecco, le succhio proprio come se stessi facendo un pompino con devozione. Senza richiudere il frigo mi alzo e camminando come se fossi sul velluto vado in camera a prendere il cellulare e torno in cucina.
    
    Alla luce soffusa del frigorifero mi faccio una foto alla figa rilucente di umori e alle dita con i polpastrelli leggermente rugosi.
    
    Non mi ha ancora scritto, ma quando lo farà avrò già un regalo per lui. 
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