1. Sul roma-palermo (seconda parte)


    Data: 14/07/2018, Categorie: Trans Autore: fed60, Fonte: Annunci69

    "Sì, scopatemi tutti e tre, vi voglio tutti nella mia fica, sfondatemi, rompetemi il culo vi supplico e sborratemi in bocca o dove volete" , "su ora tu che ce l'hai più grosso di tutti, dai scopami dopo di lui, allargamelo, violentami dai, sono la vostra puttana stanotte, mi potete fare quello che volete".
    
    Era proprio la mia vocina da frocetta che aveva pronunciato queste frasi, non potevo crederci! Il tracagnotto non esitò neanche un secondo per raccogliere l'invito, duro come il marmo mi appoggiò il suo cazzone al buchino, già largo per il "lavoro" del ragazzo, ed entrò di prepotenza fino in fondo dicendo "te lo rompo sì il culo, troia da marciapiede". Il dolore fu forte ma non capivo più niente, ero soggiogata da quella situazione meravigliosa che assolutamente non avevo previsto mettendomi in viaggio. Provai ad urlare ma l'altro siculo aveva già occupato la mia bocca.
    
    D'altra parte li avevo invitati io a diventare dei selvaggi quindi, anche se non lo fossero stati, ora mi fottevano selvaggiamente, I colpi del tracagnotto erano violenti, le sue parole anche di più, nel frattempo l'altro mi scopava la bocca provocandomi ogni tanto anche accenni di conato. Mugolavo come una cagna e mi sentivo chiamare troia, puttana, frocio, zoccola, vacca, arruso, ricchione, rottainculo, succhiacazzi e in molti altri modi che non ricordo, alcuni mi davano piacere altri fastidio.
    
    Con la coda dell'occhio vidi il ragazzo che si stava segnando ed allungai la mano per cercargli il ...
    ... cazzo, glie lo presi in mano e cominciai a maneggiarlo, era molto scomodo ma non tollero che uno si masturbi in mia presenza quando posso farlo io. Il tracagnotto cacciò fuori un rantolo belluino, si svuotò con tre o quattro singulti che sentii nelle viscere e si sfilò. Un attimo dopo avevo dietro il terzo che, dopo il lavoro di bocca, sborrò in poco meno di mezzo minuto.
    
    Ero sfinita, il culo mi faceva male ma ero appagata. Ebbi per un attimo un "delirio di potenza" su quei tre maschi che invece erano convinti di avermi dominato. Tutti tornarono nelle loro cuccette ed io, nuda com'ero, con le sole autoreggenti che mi erano rimaste addosso, mi addormentai soddisfatta.
    
    Verso le tre di notte la sensazione di non essere sola nella cuccetta mi svegliò. Effettivamente sentii dietro di me un corpo che premeva col suo sesso sulle mie chiappe e una bocca che mi dava piccoli baci sul collo, poi sentii una mano allungarsi a cercare i miei capezzoli. Mi voltai per vedere chi era e fui contenta che fosse il ragazzo.
    
    Mi girai e gli feci segno di fare silenzio. Avvicinai le mie labbra alle sue che si aprirono e facemmo incontrare le nostre lingue che si avvinghiarono e sembravano non staccarsi più. le sue mani intanto correvano su tutto il mio corpo e le mie sul suo. I miei occhi si erano ormai abituati al semibuio e finalmente potei osservare il suo membro. Non era né molto grosso né molto lungo ma bellissimo, dritto come una spada, con le vene in rilevo, come piace a me, una cappella ...
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