1. La calda estate di Francesca 16


    Data: 21/05/2023, Categorie: Etero Autore: Ti Tento Io, Fonte: EroticiRacconti

    ... dell’allora mia tremenda timidezza, altrimenti potete arrangiarvi da soli”
    
    I tre amici alzarono le loro mani in segno di giuramento e si misero comodi ad ascoltare quello che la ragazza doveva confessare.
    
    “Allora, ero una ragazza un po’ timida, non aperta sul fronte sessuale come ora. Ero comunque curiosa e smaniosa di conoscere e di imparare l’arte dell’ospitalità.
    
    Tenete presente che avevo appena compiuto sedici anni. Fino ad all’ora, ve lo confesso, i miei sogni erotici non erano particolarmente spinti, non aspiravo a più di qualche limone o leccata di figa da parte dei più fighi. Magari nei momenti di massima eccitazione speravo di farli una sega o un pompino. Non pensavo minimante alla penetrazione, ero spaventata dal dolore.
    
    Vero è però che qualche ragazzo più insistente aveva ottenuto in passato una rapida sega o un accenno di pompino. Non mi ero ancora spinta oltre.
    
    Quando arrivai allo stage mi accolse il direttore dell’albero, un giovane ed affascinante uomo, mi aveva ingaggiata, mi avrebbe detto qualche giorno dopo, perché gli trasmettevo tutta la mia voglia di imparare e di fare bene.
    
    In effetti, durante il colloquio, io ascoltavo attentamente e avevo gli occhi fissi su di lui, attenta a non perdermi una parola. A ripensarci bene sembrava che lo stavo mangiando con gli occhi. Penso che fossi così felice di poter avere una possibilità di imparare qualcosa che nuovo che potrei anche essere mi leccata il labbro davanti a lui.
    
    Lo ascoltavo ...
    ... assolutamente interessata. Concentrata su quello che mi spiegava il Signor Luca, inavvertitamente mi toccavo i capelli, mordevo le labbra e smaniavo sulla sedia di fronte alla sua scrivania, non vedevo l’ora di iniziare e di stupirlo.
    
    Probabilmente questo mio comportamento inconscio lo aveva impressionato e magari anche eccitato.
    
    Comunque, la sola idea di avere in qualche modo impressionato il direttore da una parte mi aveva reso più sicura mi me ma dall’altra mi faceva diventare rossa come un peperone.
    
    Non so nemmeno il perché ma durante i primi giorni di lavoro cercavo in tutti i modi di evitare d’incontrarlo: le poche volte che lo incrociavo abbassavo lo sguardo e arrossivo visivamente.
    
    Un giorno, per via della mia inesperienza, avevo fatto cadere per terra un vassoio di porcellana e mentre mi abbassavo per raccogliere i pezzi, me lo vidi spuntare davanti!
    
    Lui notò il mio sguardo colmo di timore e vergogna per l’accaduto.
    
    I suoi occhi scivolavano dal mio viso alla mia bocca, leggermente schiusa, poi scendevano ancora sul seno ed infine fra le mie gambe maldestramente aperte. Non sapete quanta vergona ho provato in quel momento…
    
    Lui sostò con i suoi occhi fra le mie gambe per qualche attimo, poi, senza pronunciarsi, vedendomi imbarazzata e con lo sguardo basso si allontanò.
    
    Notai però, nonostante la mia tenera età, un grande desiderio tra le mie gambe, la mia giovane fighetta si era leggermente aperta lasciando uscire un po’ di umori mentre lui mi fissava in ...
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