1. Le mie prime esperienze erotiche


    Data: 11/07/2018, Categorie: 69, Etero Incesti Lesbo Autore: superprocione, Fonte: RaccontiMilu

    ... trattenni: volevo che fosse lei a fare la prima mossa.
    
    Improvvisamente zia cominciò a muovere ritmicamente i fianchi e rantolò:
    
    – Sto venendo! Luisa, non smettere!
    
    Luisa obbedì e si chinò sulla figa di zia coprendola completamente alla mia vista. Anche zia però si stava dando da fare perché anche la sua amica fu percorsa da un fremito e si accasciò su zia sfinita e stremata. Erano venute insieme e adesso si accarezzavano le fighe languidamente e dolcemente.
    
    E io restavo lì con il cazzo duro in mano!
    
    Lasciai passare un minuto o due e poi mi avvicinai a zia dicendole:
    
    – Adesso manco solo io a venire’
    
    E mi misi seduto appoggiandomi alla testata del letto.
    
    Zia mi guardò teneramente:
    
    – Hai ragione Ninni, ma adesso a te ci pensa zia’ – e cominciò un pompino lentissimo.
    
    ‘Finalmente’, pensai e mi lasciai andare godendomi la pompa meravigliosa di zia.
    
    Luisa intanto si era sistemata per gustarsi lo spettacolo offerto da zia che mi spompinava.
    
    Zia se ne accorse e le chiese ammiccante:
    
    – Ti piace? Vuoi provare?
    
    Luisa restò in silenzio, ma dischiuse leggermente le labbra.
    
    Zia insistette:
    
    – Dai, prova’ vedrai che ti piacerà’ – e così dicendo si spostò di fianco per far posto all’amica.
    
    Luisa si mise dal lato opposto a zia e si avvicinò con la bocca al mio cazzo che zia stringeva tra ...
    ... le dita.
    
    Esitò, guardò la sua amica, poi il mio cazzo, poi mi guardò negli occhi ed infine diede un timido bacio alla mia tesissima cappella.
    
    Zia si portò il cazzo vicino alla propria bocca, dischiuse le labbra, le sporse e lentissima fece scivolare la cappella dentro la bocca per pochi centimetri, due o tre al massimo. Sempre lentamente se lo sfilò e lo avvicinò alla bocca dell’amica che, esitante, accolse il mio cazzo tra le labbra. Ma le teneva strette, dure, come se volesse limitare il contatto.
    
    Zia paziente le tolse uccello di bocca:
    
    – Devi tenere le labbra così’ – le disse dolcemente sporgendo le labbra e avvolgendomi il cazzone con la bocca.
    
    Io stavo morendo’ zia stava insegnando a fare pompini alla sua amica lesbica e la ‘cavia’ ero io…
    
    Poi se lo sfilò lo mise ancora in bocca a Luisa che sembrava più convinta e più morbida. E continuò così: un po’ in bocca a lei e un po’ alla sua amica che sembrava prenderci sempre più gusto’
    
    Passarono forse due minuti, forse tre e io stavo per venire:
    
    – Zia… vengo!
    
    – A me Ninni, a me’ – disse zia ficcandoselo in bocca
    
    E le eruttai qualche litro di sborra dentro la gola. Fantastico.
    
    Lei come al solito inghiottì tutto, mi asciugò per bene la cappella e poi si girò verso Luisa:
    
    – La prossima volta la assaggi tu in bocca’ vedrai che ti piacerà’ 
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