1. Tu sei mio


    Data: 08/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: naughtydada, Fonte: RaccontiMilu

    ... accidenti! Così mi metti in crisi’ Ovviamente avevo deciso di fermarmi non perché lui lo voleva veramente (perché in realtà so che non lo voleva), ma per scatenare in lui sete per me, per i miei tocchi.
    
    Dopo quell’episodio ho sempre cercato di tentarlo e poi tirarmi indietro, voglio sfinirlo, voglio che lui venga strisciando da me. Ogni volta lo bacio e lo tocco eccessivamente, fino ad eccitarlo e ogni volta lo vedo trattenersi e sforzarsi di non andare in bagno a finire il lavoro per rispetto nei miei confronti. Adorabile!
    
    Questo finché un giorno non ci siamo dati appuntamento a casa sua. So che mi aspettava e allora ogni volta che sto per arrivare non chiude la porta a chiave così che io possa entrare senza di essa. Entro in casa, non c’&egrave nessuno, nemmeno lui. Lo chiamo ma non mi risponde, però sento un rumore strano provenire dalla sua camera. Vado in quella direzione e quando sono davanti alla porta sento dei respiri pesanti. Apro lentamente e vedo lui. La mia mascella quasi cade a terra, ma in un certo senso era proprio quello che volevo, vederlo così. Lui &egrave sul suo letto, senza pantaloni, camicia sbottonata, con il sedere per aria, con una mia foto davanti a masturbarsi come se non ci fosse un domani. Continua a ripetere il mio nome cosicché mi viene spontaneo rispondergli,
    
    “Mi volevi? Wow.. però! Che bello spettacolo'”
    
    “No’ non guardarmi! Ti prego!”
    
    Sento un singulto provenire da lui e decido quindi di avvicinarmi. Gli poggio una mano sotto ...
    ... il mento e lo costringo ad alzare la testa e lo sguardo verso di me.
    
    Ha gli occhi lucidi.
    
    “Perché piangi? Io non capisco..”
    
    “Mi dispiace tanto’ che tu mi abbia visto così! Ti prego perdonami!”
    
    “Di cosa ti dovrei perdonare , scusa? Non mi stai di certo tradendo, quindi di cosa devi essere scusato? Non stai facendo nulla di male, voglio solo che ad occupartene non sia tu da solo. Quando ne avrai bisogno, in qualunque momento, chiamami. Lascia che io ti aiuti'”
    
    “Ma cosa’?”
    
    “Sto dicendo che io ti amo per quello che sei, sto dicendo che adoro quando cerchi di trattenerti quando sei eccitato, sto dicendo che farei qualsiasi cosa pur di vederti felice, appagato ed eccitato!”
    
    Pronuncio queste parole quasi con rabbia, per far sì che lui le possa capire per bene. Nonostante quello che ho appena detto, sono però un pochino incazzata e vederlo nudo col ciondolo al vento non fa che aumentare il mio eccitamento e la mia rabbia.
    
    “Sai, visto che eri così preso da quello che stavi facendo, perché non continui per me?”
    
    Ho uno sguardo deciso e probabilmente infuocato, infatti lui non osa obiettare e timidamente si tocca davanti a me.
    
    Dopo quell’episodio non mi ha mai chiesto aiuto. &egrave davvero timido. Allora decido di dargli una spinta.
    
    Quando siamo soli, noi due appartati, faccio la mia mossa e inizio a giocare con i suoi capezzoli. Attraverso la maglietta comincio a stimolarli finché non sono turgidi, dopodiché con le unghie li gratto delicatamente. Il suo ...
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