1. Violentata e... contenta!: storia di una schiava fedele al suo padrone


    Data: 19/03/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Schiava fedele, Fonte: EroticiRacconti

    ... “lurida puttana devi stare zitta e fare quello che ti dico io senza discutere hai capito?!?!”. In quel momento raggiunsi l’apice della paura, il terrore che albergava nella mia mente si espanse al mio corpo paralizzandolo e facendolo tremare senza controllo. Ero talmente terrorizzata che iniziai a farmi la pipi addosso bagnando le mutandine e la gonna, l’urina scorreva copiosamente lungo le mie gambe fino a raggiungere il pavimento. Quando il mio aggressore se ne accorse scoppiò in una risata compiaciuta e denigratoria mentre io rimanevo immobile in lacrime. Mi stava violentando e gli piaceva vedermi soffrire e umiliarmi, cosi sollevandomi la gonna mi chiese di riprendere la minzione una volta che era terminata, vedendo che non reagivo mi strattonò ripetendomi l’ordine cosi mi sforzai e dalla mia vagina uscii qualche piccolo schizzo di urina, lui compiaciuto mi disse “brava la mia puttanella, finalmente inizi a capire chi è che comanda ma questo è solo l’inizio”. Mise il coltello in tasca e senza la benché minima delicatezza mi spogliò, in pochissimo tempo mi tolse il camice, la camicetta, la gonna, il reggiseno e le mutandine, mi levò tutto senza pietà tranne le scarpe con il tacco. Istintivamente cercai di coprirmi il seno e le parti intime con le mani ma fu un errore che pagai con un violento ceffone che mi fece cadere a terra, lui afferrandomi per il collo mi chiese “ti ho forse ordinato di coprirti? Allora rispondi!” Io risposi semplicemente “no” quindi lui prese le mie ...
    ... mutandine fradicie di urina e me le mise in faccia “per punizione adesso le lecchi e le annusi! E smettila di tremare!” io obbedii e lui fu soddisfatto commentando “brava la mia cagnetta”. Mi prese di peso e mi fece sdraiare supina sul lettino dell’ambulatorio, cominciò a baciarmi in bocca e prosegui sulla guancia sinistra, sul collo e poi si fermò sui seni, me li coccolava con le mani mentre li baciava e li leccava stuzzicando i capezzoli. La mia mente era talmente affollata di pensieri e emozioni che non riuscivo nemmeno più a essere lucida e a reagire, ero come in trance. Il mio aggressore continuò la sua opera spostandosi sulla mia pancia e poi più in basso sulla mia peluria pubica fino a raggiungere le grandi labbra della mia vagina. Mentre quell’uomo avanzava sul mio corpo io iniziavo però a provare piacere che affiancava progressivamente e prepotentemente la mia paura e la mia vergogna per quello che mi stava accadendo. Gli uomini virili e autoritari mi sono sempre piaciuti ma la mia parte razionale non poteva accettare di provare piacere mentre venivo violentata tuttavia la mia parte irrazionale non collaborava e, corroborata dalla mia passione per l’uomo dominante, mi faceva provare un’eccitazione inopportuna ma gradevole che si concretizzava in un’aumentata produzione di umori vaginali che il mio aggressore notò quasi subito mentre con la bocca e le dita stimolava le mie intimità. Lui dopo una risatina beffarda mi disse “sei proprio una troia, ti sto stuprando e ti ...