1. Violentata e... contenta!: storia di una schiava fedele al suo padrone


    Data: 19/03/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Schiava fedele, Fonte: EroticiRacconti

    Sono F., ho 40 anni, sono felicemente sposata, ho una figlia di 14 anni e lavoro come medico di medicina generale nel mio studio. La mia era una vita normale, tranquilla e felice, anche a livello sessuale mi sentivo appagata d’altronde nonostante la mia età sono ancora una bella donna come quando ero una ragazzina e mio marito non resta indifferente al mio fascino. Sono mora, sono alta 1.70m, ho una terza di seno e un bel culo, inoltre spesso mi piace vestirmi in modo sexy per mostrare la mia femminilità. Tutto ebbe inizio un venerdi sera all’apparenza come gli altri ma che segnò uno spartiacque nella mia vita. Il venerdi presto servizio nel mio studio dalle 14 alle 19, quel pomeriggio come al solito visitai molti pazienti e quando finalmente erano giunte le 19 mi preparai per tornare a casa ma in quel momento entrò dalla porta di ingresso un uomo di circa 30 anni chiedendomi di essere visitato. Eravamo da soli in quella sala d’aspetto ormai deserta e silenziosa, io sentivo dentro di me uno strana sensazione mai provata prima, non so nemmeno descriverla forse potrei dire che era un misto tra paura e piacere che si rivelò essere un segno premonitore di quello che mi sarebbe accaduto in seguito. Nonostante l’ora e quella strana sensazione decisi comunque di accontentarlo, in fondo sono un medico e lui era una persona curata ed educata che mi chiedeva aiuto non destando quindi sospetti nella mia mente. Fu cosi che entrammo nell’ambulatorio, chiusi la porta e lo invitai a ...
    ... sedersi sulla sedia posta difronte alla scrivania, lui ringraziò e si avvicinò alla sedia ma quando lo superai per sedermi sulla mia poltrona al lato opposto del mobile lui da dietro mi abbracciò toccandomi dappertutto con le mani e cominciò a baciarmi e leccarmi la guancia destra e il collo. Io mi divincolai cercando di sfuggire alla sua presa e gridando “ma cosa fa?! Mi lasci subito! La smetta!”. Ma fu tutto inutile anzi la mia reazione sorti un effetto opposto a quello desiderato infatti lo fece infuriare, il ragazzo mi spinse a terra con violenza per poi rialzarmi e sbattermi al muro rivolta verso di lui con altrettanta brutalità. Dalla tasca della giacca prese un coltello e me lo puntò alla gola intimandomi di fare silenzio e obbedirgli, poi riprese a baciarmi e a toccarmi tenendomi ferma al muro. Io ero bloccata dalla paura, non riuscivo più a oppormi fisicamente a lui riuscivo solo a piangere e sperare che tutto finisse il prima possibile senza che mi facesse del male. La sua mano libera accarezzava la mia gamba sinistra e poco alla volta sollevava la mia gonna fino a toccare le mie mutandine, quando sentii le sue dita sul mio sesso ebbi istintivamente spostai il bacino per interrompere la sua avanzata e con le lacrime che mi rigavano il volto trovai la forza per chiedergli di lasciarmi stare. Lui senza tradire alcuna emozione si staccò da me ritraendo il coltello e disse “ma allora non hai capito...” e sferrò una violenta coltellata al muro sfiorando la mia gola e urlò ...
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