1. Episodio Quattro : Crisi Coniugale ( Finale )


    Data: 06/07/2018, Categorie: Etero Autore: Hermann Morr, Fonte: EroticiRacconti

    ... potevo.
    
    “ Ti fidi ? “ – disse ancora in maniera stupita –
    
    “ Mi fido. “
    
    Ero ancora seduto sul divano e mi salì sulle gambe, mi strinse i fianchi tra le ginocchia, il suo sedere sulle mie.
    
    A questo punto dovrei dire che ci baciammo dolcemente, ma la realtà è che ho puntato direttamente alle tette, scusatemi, la vita ha delle priorità.
    
    Per le tette la strattonavo attraverso i vestiti, per portare il suo viso a toccare il mio, posavamo appena le labbra dove capitava, poi la lasciavo e ancora la tiravo vicina.
    
    In qualche modo era riuscita ad avere una mia coscia tra le sue gambe, appena sopra il ginocchio, e si strusciava, io che piegavo la gamba per aiutarla e lasciavo i seni per le maniglie. Poteva passare di li qualche figlio in qualunque momento, importanza zero.
    
    “ Andiamo in camera.. “
    
    “ No. “
    
    Volevo vederla venire nelle sue mutandine li come era, anche lei aveva capito e si muoveva con più forza a occhi chiusi. Brontolava qualcosa a bassa voce, la camicetta minacciava di strapparsi sotto la mia stretta, si fermò e si fece rossa in volto come una mela. Le sue gambe che torcevano la mia.
    
    “ Brava. Adesso possiamo andare in camera. “
    
    Ci chiudemmo dentro e subito le strappai quei pantaloni da ufficio per poter baciare le mutandine intrise, non mi lasciò molto tempo, voleva che mi spogliassi subito e la facessi contenta definitivamente.
    
    Alla fine toccò prendere un attimo di respiro.
    
    “ Sai cosa ? “
    
    “ Dimmi. “
    
    “ Non sono ancora venuto. ...
    ... “
    
    “ Sei un infame ! Come osi. “
    
    “ Taci. Voglio un soffocone subito. “
    
    Era una richiesta che raramente facevo, ma Moglie si mise subito all’opera sull’attrezzo appena uscito da lei stessa.
    
    Lo avvolgeva tutto scendendo fino a immergere le labbra nei peli, risaliva, muoveva la testa di lato per aiutarsi con l’interno della guancia. Molta tecnica, cuore, ma non la sentivo presente, non era veramente li con me.
    
    Capivo che era presa nella sua battaglia contro un suo fantasma, voleva dimostrare di essere capace, di poter battere al suo gioco quella che anche da amica rimaneva sempre la rivale.
    
    E io facevo il tifo per lei, anche se momentaneamente dimenticato, non riuscivo a mantenere la promessa, non pensavo a quel che avrebbe fatto la Silvani al suo posto, volevo solo che Moglie riuscisse a superarsi.
    
    Avrei potuto chiudere gli occhi e richiamare tutti i bei ricordi per aiutarla.
    
    Invece mi era passata una idea per la testa, pericolosa, soprattutto perché l’aveva in bocca e avrebbe potuto staccarmelo a morsi.
    
    Ma dire “ mi fido “ a cosa serve, se poi non ti fidi.
    
    “ Sai, questa idea del suzzone, non è stata mia.. “
    
    Moglie si fermò di botto e rimase qualche istante, con la bocca ancora piena, a fissarmi. Il movimento nervoso delle narici mentre pensava.
    
    Poi lo sputò fuori, senza una parola andò a mettersi i suoi tappi delle orecchie, perché si, povera stella, russo in una maniera che i tappi ci vogliono, e insomma spense la luce e si mise a dormire nuda ...