1. Il collega, professore ordinario e bisex


    Data: 04/02/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: enrico1970eb, Fonte: Annunci69

    ... aveva il suo buon gusto, e tutte le cose che lo rappresentavano: mobili d'epoca, quadri importanti e divani ovunque con cuscini e poltrone ottocentesche. Aveva già tutte le carte sul tavolo da fumo, e riprendemmo da dove eravamo rimasti la sera prima in biblioteca. Lì però dovevamo stare vicini sul divano, e quella posizione comoda era inusuale. Anche lui era più sciolto del solito, forse potendosi permettere la libertà di casa come normalmente non era. Mentre discutevamo su una citazione l'occhio mi cadde sui suoi pantaloncini corti di cotone bianco. Non avevo notato che erano assai trasparenti, e sembrava non portasse slip o boxer sotto. Si notava chiaramente il cazzo a riposo, voltato a sinistra, e due grossi coglioni. Credo di essermi trattenuto qualche secondo in più del lecito a osservare, che mi resi subito conto che se ne era accorto. Immagino di essere anche arrossito perché mi osservò in volto, sorridendo e strizzando l'occhio con complicità. Sarei voluto sprofondare, ma facemmo finta di niente e continuammo nel lavoro. Dopo due ore avevamo già prodotto dei buoni risultati, e lui mi disse che era il caso di staccare per un caffè. Andò in cucina e, alzandosi, notai bene anche che il lato B era trasparente, e si vedeva un culo sodo e peloso che, onestamente, mi fece diventare subito il cazzo barzotto. Non credevo in me e a quella sensazione di eccitazione, mai immaginata prima. Il professore mi portò un caffè fumante e mi disse: "sono contento di te, Enrico, abbiamo ...
    ... fatto un bel lavoro oggi. Possiamo permetterci una pausa, e cazzeggiare un po'". Fu così che per la prima volta mi chiese di me, del mio tempo libero, della mia ragazza, e mi disse che forse mi stava tenendo troppo sotto stress. Lui stesso si confidò, dicendo che forse avrebbe dovuto ridurre un po' il ritmo di lavoro e dedicarsi allo sport e agli amici, che aveva trascurato troppo. E confidenzialmente, come non aveva mai fatto prima, mi mise una mano sulla gamba, stringendomi la coscia con decisione e strizzandomi ancora l'occhio. Tutti questi messaggi mi sembravano inequivocabili, ma la testa non voleva ammettere che pure io ero intrigato e anche eccitato. Mi scappò di nuovo un'occhiata sui suoi pantaloncini, e mi sarebbe piaciuto guardare meglio, quando il mio cazzo, senza volere, diventò immediatamente turgido. Il professore se ne accorse, e ridendo sotto i baffi mi disse: "Enrico, mi sa che qui ci stiamo agitando..." e senza dire altro mi mise la mano sul pacco stringendo l'uccello in tiro. A quel punto tutto era chiaro, e non aspettai altro e feci lo stesso, alla pari. Fu un attimo di profonda intesa. Per la prima volta non ero il ricercatore e il prof., ma due maschi alla pari che si sentivano liberi di esplorare cose nuove. Ci avvicinammo lenti, senza lasciare le prese, e in poco le labbra si toccarono e le lingue iniziarono a esplorarsi, calde e umide, con decisione e arrapamento. Era il mio primo bacio fra maschi, e subito capii che era tutta un'altra cosa rispetto a ...