1. Ossessione (parte II: il primo bacio omosex)


    Data: 28/01/2023, Categorie: Gay / Bisex Racconti sull'Autoerotismo, Sensazioni Autore: bisexualfeeling, Fonte: RaccontiMilu

    ... le primissime serie di riscaldamento allo squat. Guardarlo da dietro era uno spettacolo: le gambe muscolose e la schiena sviluppata gli consentivano di spostare tranquillamente oltre 100 chili; più sudava e più i muscoli sotto la maglietta risaltavano.
    
    La mia eccitazione rimase tutto sommato sotto controllo, ma faticai a nascondere l’erezione quando lo vidi parlare con una splendida ragazza mora: i due erano evidentemente in grande confidenza, come dimostravano i grandi sorrisi che lei riservava a Enrico e la mano di lui che a più riprese finiva per toccare la spalla, il braccio o un fianco mentre gli spiegava come fare alcuni esercizi molto semplici. Iniziai a immaginarmeli assieme in un letto a due piazze, con lei a cavalcioni sopra il suo cazzo, con lui che le stringe i piccoli seni mentre lei lo implora di non venire e continuare a farla godere; iniziai a pensare al culo di lei, ai suoi glutei super muscolosi, a Enrico che la prende da dietro e la sodomizza, a lei che mentre viene inculata morde il cuscino emettendo urla sempre più forti e animalesche.
    
    Travolto per l’ennesima volta dalle mie fantasie, terminai a fatica il mio allenamento sul tardi. In palestra eravamo rimasti io, Enrico e pochi altri. Capitò che io e il mio amico ci trovammo assieme nello spogliatoio al momento della doccia. Avevo ancora in testa l’immagine di Enrico che trombava la strafiga mora, quando mi si presentò davanti a me completamente NUDO.
    
    “Mi sono dimenticato il bagno schiuma, ...
    ... non è che dopo me ne presti un po’?”
    
    Essendo seduto, avevo il suo cazzo dritto davanti a me. Era a riposo, non sembrava piccolo ma nemmeno qualcosa di enorme una volta che avesse raggiunto l’erezione massima. Iniziai a soppesare quanto potesse diventare grosso nell’atto sessuale. Ritardai un attimo la risposta (“Sì, certo!”) e lui (ne avrei avuto conferma qualche tempo dopo) se ne accorse. Lo vidi abbozzare un sorriso malizioso e sentii un misto di vergogna ed eccitazione, come una femmina che viene scoperta a sbirciare il ragazzo che le piace. Mi aveva sorriso davvero o, in preda ad un fiume di fantasie erotiche, me lo ero immaginato?
    
    Una volta sotto la doccia, mi insaponai e poi passai il bagnoschiuma a Enrico da sopra il pannello che ci separava. Dato che era quasi finito gli dissi di tenerlo, feci la doccia in fretta, mi asciugai e mi rivestii in fretta e furia: mi vergognavo troppo e non volevo affrontare il suo sguardo un’altra volta. Nel tragitto fino a casa pensai alla possibilità di non andare più in quella palestra, non volevo più incantarmi di fronte al pene di un ragazzo, non volevo più trovarmi in quella situazione assurda. Dopo mangiato però, l’eccitazione tornò a salire, me ne andai in camera, mi denudai e inizia a pensare a Enrico, ai suoi muscoli sudati, alle sue labbra. E cercai di immaginare il suo cazzo in tiro, di immaginarlo nella mia gola o di immaginarlo violare il mio culo e sverginarmi. MI masturbai compulsivamente pensando a lui e decisi che ...