1. Sua cagna. E Lorena.


    Data: 27/01/2023, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Sesso di Gruppo Autore: Sangue Nero, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo la doccia cercai di rilassarmi sotto le coperte. La voglia di lui era tanta, ma non potevo provvedere da sola, se ne sarebbe accorto. A lui non sfuggiva niente. Mi tornò in mente la discussione del giorno prima. A. Mi chiedeva sempre di dirgli tutto quello che mi passava per la testa, per questo, in un momento di coccole telefoniche, gli confessai che mi sarebbe piaciuto succhiare un altro cazzo durante un nostro rapporto. Diceva sempre che doveva farmi diventare la più lurida troia del pianeta, sbattuta da cani e porci, per questo pensai che gli avrebbe fatto piacere assecondare la mia fantasia. Invece lo feci diventare una belva. Iniziò ad inveirmi contro, ad accusarmi di non amarlo abbastanza e altre cose del genere. La telefonata finì in malo modo, ma rimanendo comunque accordati per vederci il giorno dopo. Pensando a questo realizzai che oltre al fatto di non volermi baciare non era successo nulla di quello che mi aspettavo: colpi di cinta e inculata a bruciapelo. Mah. Sicuramente sarebbe successo dopo. Lo speravo.
    
    Il bussare alla porta mi fece alzare di scatto. Corsi ad aprire, ero assetata di lui.
    
    Una volta aperta la porta lo vidi e sorrisi, e poi mi accorsi che non era solo. Alle sue spalle c’era una donna sulla cinquantina, un po’ più alta di me e con una bocca meravigliosa. Credevo fosse qualcuna dell’albergo, trovatasi a passare di lì. Ma lui la fece entrare e me la presentò come Lorena. Non capivo e inizia ad innervosirmi, soprattutto per il fatto di ...
    ... trovarmi nuda davanti una sconosciuta. “Cosa ci fa questa donna qui?” dissi a voce alta. In tono molto menefreghista mi rispose che non erano affari miei e che avrei fatto bene a stendermi sul letto, altrimenti sarebbe stato peggio per me.
    
    Lorena mi guardava sorridendo e questo non faceva che stizzarmi di più. Inizia a capire quando lui le disse di spogliarsi. Lo stronzo sapeva che ero un po’ restia al pensiero di stare con un’altra donna insieme a lui, perciò mi stava facendo un dispetto. Quella sarebbe stata la mia punizione del giorno. Sapevo che non potevo oppormi, sarebbe stata la fine. Ma sapevo anche che potevo fidarmi di lui, perciò andai a stendermi senza proferire parola. La donna cominciò a spogliarsi fino a rimanere in reggiseno e slip. Aveva un seno discreto, bella formosa e con le cosce belle tornite. Il suo intimo era di classe e aveva un profumo dolcissimo che in poco si sparse nella stanza. Mi legò di nuovo i polsi alla testiera del letto con le mie calze, e questa volta usò la cravatta per bendarmi. “No”, urlai. Volevo vedere quello che stava per succedere, cazzo. Ma lui, stringendomi forte un capezzolo, mi disse che di stare zitta e di allargare le cosce. Avevo paura, ma allo stesso tempo sapevo che avrei fatto un viaggio bellissimo.
    
    Mentre sentivo i denti di A. che mi mordicchiavano il collo, capì che Lorena si stava sistemando sul letto. Sentivo le sue gambe lisce vicino le mie e il suo profumo sempre più forte. Lui le disse che da quel momento in poi ...
«123»