1. Genesi di un esibizionista


    Data: 19/09/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Untruth, Fonte: Annunci69

    ... eccitarlo: erano si entrambi praticamente nudi e a stretto contatto, ma lei era solo una madre preoccupata e lui un figlio malato. Nient’altro.
    
    Immediatamente maledì se stessa per l’ingenuità e Alessandro per l’arroganza. Considerò di correre ad indossare almeno il reggiseno, ma poi capì che così rischiava di mortificarlo: in fondo era comprensibile che un ragazzino di quell’età, scombussolato da ciò che gli era appena accaduto, non riuscisse a controllare i suoi istinti.
    
    In più, per un attimo, in un angolino della sua mente si sentì lusingata da questo silenzioso eppure evidente apprezzamento che un maschio le mostrava. Ma scacciò subito via questa idea scrollando la testa rapidamente.
    
    Per riprendere in mano la situazione che le stava sfuggendo, sussurrò al ragazzino, con tono ironico ma con una voce rauca che tradiva emozione: “Vedo che ti stai riprendendo”.
    
    Lucia, sempre china sulla caviglia del fratello, alzò uno sguardo interrogativo verso la madre e il fratello, cogliendo inevitabilmente il significato della frase. Sospese il massaggio per ritrarsi, quasi sconvolta. Ma non distolse lo sguardo dal membro neppure per un attimo.
    
    La voce della donna risvegliò da quella sorta di estasi Alessandro, che in evidente imbarazzo farfugliò: “Scusa ma’, io non…”
    
    La madre lo interruppe per toglierlo dai guai: “Non preoccuparti, sto scherzando. Ormai sei un uomo anche tu”. Lo guardò teneramente, poi continuò: “Finisco di toglierti l’acqua di dosso, intanto Lucia ...
    ... va a prenderti i vestiti così puoi coprirti”.
    
    Ma stavolta le rassicurazioni non furono sufficienti a calmare il ragazzo: il suo cazzo rimaneva duro come mai era stato prima.
    
    Cristina non sapeva più cosa fare, allora istintivamente coprì il pube del ragazzo con il telo, almeno per oscurare la visuale.
    
    Così però il contatto con il tessuto aumentò la pressione sull’uccello, che si tese all’inverosimile.
    
    Alessandro sentì delle fitte partire dai coglioni e dirigersi verso la cappella. Cerco di trattenersi contraendo i muscoli delle gambe.
    
    Ma proprio in quel momento, senza pensarci, Cristina strofinò l’asciugamano ancora verso il basso.
    
    Un solo movimento, lento ma netto, stimolò eccessivamente il frenulo.
    
    Non era sua intenzione, ma si arrivò al punto di non ritorno.
    
    Il ragazzino cedette. Emise un gemito soffocato.
    
    Iniziò a sborrare. Uno, due tre. Quattro, cinque. Sei, sette potenti schizzi inondarono il suo addome e le lenzuola.
    
    Non ci stava capendo più nulla. Aveva il respiro bloccato. Il suo corpo vibrava.
    
    Le contrazioni proseguivano senza diminuire di intensità. D’altra parte era il suo primo orgasmo procurato da qualcuno.
    
    Sebbene sapesse che era il caso di darsi un contegno, sembrava proprio che non ci riuscisse e che non volesse interrompere quel piacere.
    
    La vergogna che provava prima era stata annientata dalla fortissima esplosione sensoriale.
    
    L’esuberanza della sua giovinezza terremotò l’animo di sua madre.
    
    Cristina era diventata ...