1. Beyond The White: spettri e spade (1)


    Data: 26/12/2022, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Colpi singoli. Tuoni nell’ambiente ristretto. Impatti multipli su un bersaglio a cinquanta, trenta e cento metri. Ancora e ancora. Cacofonia bellica definitiva, conclusivo inno alla distruzione.L’uomo spara gli ultimi due colpi con metodica, assoluta, analitica precisione.Lascia l’arma sulla base di fuoco dopo aver inserito la sicura come da manuale, arretrando di un passo mentre l’esaminatore, un nero con il cranio lucido e i baffetti neri spruzzati di grigio, esamina i bersagli. Non dice nulla. Per due lunghi, lunghissimi minuti.Altri boati, vicini e lontani, altri proiettili, altri bossoli che rimbalzano a terra.Rumore di caricatori cambiati, sicure inserite, sicure tolte, spari.L’esaminatore continua a non parlare. Maglietta nera a mezza manica, jeans e lo sguardo da esperto, che valuta, che studia, che esamina e comprende. Fino al verdetto definitivo.
    
    -Mica male.-, si limita a dire, -Colpi precisi e puliti, quasi privi di dispersione.-.C’è un’emozione ora. Rispetto. E forse anche altro. Curiosità.-Dove hai imparato a sparare così bene?-. L’uomo sorride, enigmatico.-In giro.-, risponde evasivo. Nessun commento da parte dell’altro. In realtà ricorda perfettamente dove ha imparato e perché. La genesi, la forgiatura.-Beh, fammi qualche altro colpo con questa.-, appare, a seguire queste parole, la pistola. M1911 posata sul banco, accanto al fucile d’assalto M4A1 con calcio in polimeri. Dotazione fieramente statunitense e terribilmente a basso prezzo rispetto ad altro ...
    ... hardware. L’uomo annuì. Impugnò. Sparò di nuovo, mirando con assoluta e totale calma al bersaglio.Ricordando…
    
    Il deserto del Mojave era un luogo arido. Per non deviare su Las Vegas, qualcuno doveva avere buoni motivi. Per viverci, un uomo doveva essere pazzo. Completamente.Oppure disperato, morto dentro prima ancora che fuori. Incurante del costo per un simile ardire. Il giovane era un po’ tutte e tre le cose.Trovò la casa distante dalle strade, isolata. C’erano staccionate, cartelli, avvertimenti decisamente minacciosi. E recinzioni. Filo spinato.Era palese che chiunque ci vivesse non volesse alcun disturbo. Alcuna visita. Da nessuno.Ma l’uomo se ne fregò. Una pallottola o una lama non l’avrebbero ferito come… quella cosa.Come la sensazione di aver attraversato il confine tra la terra dei morti e quella dei vivi.Per questo non si fermò. Per questo avanzò sino alla porta, incurante del calore, delle minacce e della consapevolezza che probabilmente sarebbe stato rifiutato, respinto. Bussò alla porta.Nulla. Bussò di nuovo. Ancora nulla. Attese. Un minuto, due, tre. Il sudore prese a scendere a rigagnoli lungo la fronte. Attese ancora. Infine bussò un’ultima volta.-Chi è?-, chiese una voce rauca e decisamente scontrosa.-Redjack? Jack Ramson?-, chiese lui in risposta, senza essere intimorito.-Non ho niente da dirti!-, ringhiò la voce. Il giovane annuì tra sé e sé.-Sono io che ho qualcosa da dire a te.-, disse. Un rumore basso, un altro.Poi la porta si aprì. E lui si trovò a ...
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