1. Servizio in camera


    Data: 05/12/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... nelle sue lunghe giornate di lavoro. Ama il piacere però, su questo non c’è dubbio.
    
    Eccola che afferra delicatamente una fetta di pane e inizia a spalmarci sopra un velo di burro alpino, con incantevole lentezza.
    
    «Would you like something to drink?» le chiede improvvisamente quel cameriere invisibile, gradisce qualcosa da bere?
    
    Amanda continua a imburrare il suo pane, come se nulla fosse accaduto in quella stanza sontuosa. I tendaggi, che danzano pigramente, fanno da sipario a un arredamento raffinato, efficace combinazione fra tecnologia moderna e tradizione artistica.
    
    Pochi attimi, in cui l’unico rumore a rigare quel silenzio dorato è la ruvida carezza della lama sulla fetta.
    
    Lui si schiarisce appena la voce, poi torna a farsi sentire «Do you prefer some coffee? Or milk?».
    
    Ecco.
    
    Solo in questo momento lei pare accorgersi di lui, solo ora alza i suoi occhi affilati e li punta sul cameriere, composto e irrigidito da un sottile filo di disagio. Teme di aver commesso qualche errore.
    
    È sicuramente un bel ragazzo, evidentemente più giovane di lei, labbra carnose e occhi buoni, quasi teneri. La pelle, liscia e setosa, ha lo stesso colore del cioccolato.
    
    Lei rimane a fissarlo per qualche altro istante, aumentando il suo imbarazzo, non sorride, non pare essere arrabbiata, sta semplicemente studiando quel giovanotto di fronte a lei, come se lo stesse in qualche modo valutando.
    
    «What’s your name?» gli chiede all’improvviso.
    
    «Thomas, Madam» risponde ...
    ... lui quasi balbettando, nessuno degli altri ricchi clienti gli ha ha mai chiesto come si chiama.
    
    «Thomas... and how old are you?» anche la sua età è un dato di cui nessuno mai si interessa.
    
    «I’m twenty two, Madam». Ventidue anni, decisamente più giovane di lei.
    
    Lei ripete quel numero a bassa voce, se lo fa risuonare fra le labbra, poi lo sorprende con un’altra insolita domanda: «Do you know what freedom is?» – Sai cos’è la libertà?
    
    Il giovane Thomas ha il cervello annebbiato, perché mai quella donna gli sta ponendo queste domande esistenziali?
    
    Lei non attende la sua risposta, ne ha già una pronta, da scandire con spietata sicurezza: «Freedom... is one of the most expensive things that exist» – la libertà è una delle cose più costose che esistano – «Because when you are free you can afford the luxury of being really yourself» – perché quando sei libero puoi permetterti il lusso di essere veramente te stesso.
    
    Il ragazzo segue tutto il suo monologo, senza riuscire a capire dove voglia andare a parare, ne ha visti di clienti strani in questo hotel ma una cosa del genere davvero non gli era mai capitata.
    
    «So – continua lei – i’m a free woman... ‘cause i can afford it!» – sono una donna libera, perché posso permettermelo.
    
    Poi abbandona la fetta di pane su un piattino, afferra un flûte di cristallo e lo posiziona al centro del tavolo, proprio di fronte al cameriere.
    
    Solo adesso lui si ridesta, felice di poter tornare a mansioni molto più pratiche, prende la ...
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