1. Le passanti


    Data: 04/12/2022, Categorie: Etero Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    “ Io dedico questa canzone a tutte le donne pensate come amore, in un attimo di libertà”
    
    Giugno 1986
    
    Compreso nel mio ruolo, sottolineato dalla divisa inappuntabile, mi accingo a salire sul treno che da Torino mi porterà a Milano. Quelli che ti insegnano a chiamare superiori mi hanno affidato, importante responsabilità, il compito di portare segreti documenti all’ospedale militare del Baggio. Lo ricordo bene, l’ospedale.
    
    Ci ho passato due mesi all’inizio della naja. Mi ci hanno mandato per seguire il corso per chi assolve incarichi sanitari. In realtà è un’enorme buffonata. Nessuno che ne sappia un accidente, solo un modo per riempire almeno in parte il tempo da dedicare al servizio dello Stato.
    
    L’inverno più nevoso degli ultimi vent’anni è ormai alle spalle. Dopo il campo di Norvegia mi manca solo la Turchia e, poi, sarà finita. Oggi il sole scalda e la divisa d’ordinanza con cappello alpino appare un po’ ridicola frammista a gente in calzoncini ed infradito. Ma tant’è, il dovere chiama.
    
    Ecco, il mio treno. Salgo e mi dirigo verso i vagoni di seconda classe. La prima solo per gli ufficiali, noi subalterni non possiamo adire a tanto onore.
    
    Finalmente uno scompartimento vuoto. Apro il finestrino, in attesa di partire . In grembo la cartella con gli importanti documenti. Sorrido pensando che magari porto i codici segreti per salvare il mondo. Sarà il caldo, o la troppa fantasia. Di certo si tratta di scartoffie prive di alcun valore, ma per me sono ...
    ... l’occasione di vivere una giornata diversa.
    
    Passano due minuti e una donna apre la porta scorrevole e mi chiede se i posti siano liberi.
    
    - Certo signora, si accomodi pure- rispondo nel modo che conviene a un militare. Ho sempre riso di questi formalismi, ma il gioco deve avermi preso più di quanto avrei voluto. Un po’ di educazione in fondo non fa mai male.
    
    La donna ha una piccola valigia, la solleva per riporla sulla cappelliera. Puoi stare lì a guardare senza offrirti di aiutarla? Giammai!
    
    La mia voce mi sorprende quasi – Posso aiutarla signora?-
    
    - Oh sì grazie, mi farebbe davvero piacere-
    
    Cazzo quanto pesa però! Penso quando la sollevo. Che cavolo si porta dietro?
    
    Ovviamente , senza lasciare trasparire lo sforzo necessario.
    
    Ci sediamo, mi sorride, poi si immerge nel suo libro.
    
    “Alla compagna di viaggio
    
    I suoi occhi il più bel paesaggio
    
    Fan sembrare più corto il cammino”
    
    Ora che siamo seduti posso rilassarmi. Mi sorprendo a tessere pensieri sulla donna che mi sta di fronte.
    
    L’aria che si intrufola dal finestrino aperto me ne porta il profumo. Dolce, femminile. Le si adatta.
    
    La osservo con occhiate rapide e fugaci, si da non essere sorpreso. Ha capelli ed occhi scuri che si muovono veloci sulla pagina. Siede eretta, il capo appena inclinato per consentire la lettura. L’espressione segue le parole, quasi a lasciarsi attraversare. Non leggo il titolo, ma immagino non sia un manuale di fisica quantistica. Gira le pagine con dita affusolate, ...
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