1. LA CHAT – Episodi 3 & 4


    Data: 30/11/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: AlphaMaster1964, Fonte: RaccontiMilu

    ... mi penetravo passando da dietro la schiena per lasciare la strada libera all’altra, che da davanti andava a massaggiare il clitoride con violenza. Esplosi così, con le spalle appoggiate alla porta di casa, mugolando e con un urlo roco finale.
    
    Mi trascinai ansimando fino alla doccia, dove con una lunga doccia tiepida mi ripulii e mi calmai. Poi con l’accappatoio ancora addosso, andai a recuperare il telefono. Il mio Master mi aveva chiesto cinque foto, e io ne avevo quasi una decina. Ma dovevo mandarle davvero? Anche solo le cinque chieste? La testa mi disse di no, di cancellare tutto, togliere l’app della posta criptata dal telefono e scordarmi per sempre di Alpha Master. Le farfalle che continuavano a volarmi nella pancia fino a solleticarmi la vagina dall’interno invece dissero di no. Vinsero loro. Mi collegai alla mail e le mandai tutte. Pensare che quelle foto sarebbero state viste da un estraneo era una sensazione incredibile, di vergoga, umiliazione ed incredibile eccitazione. Mi stava tornando voglia, ero diventata forse ninfomane?
    
    La risposta arrivò dopo neanche una decina di minuti. “Hai fatto un buon lavoro troia, sono soddisfatto di te. Vieni in chat subito.” Anna avvampò di vergogna, ma Annoianna si gonfiò di orgoglio. OK. Ero troia e mi piaceva. Dovevo farci la pace, ed accettarmi per quel che ero. Mi collegai al sito della chat, e lui era li. Ci fu un lungo scambio di messaggi. Lui volle un racconto esatto di come mi ero sentita, e di cosa avevo ...
    ... provato. Gli dissi tutto, anche della masturbazione finale e della doccia. Lui approvò il tutto mostrandomi il suo apprezzamento, e mi disse che quelle foto erano ottime. Io ero al settimo cielo ed ero di nuovo un lago. Mi chiese se avevo delle banane in casa, e si. Le avevo appena comprate, quindi confermai. Ed il mio padrone mi gelò di nuovo, dicendomi che avrei dovuto prenderne una ed usarla come dildo per masturbarmi, come premio per la mia ottima prestazione con il suo ordine. Mi disse di spogliarmi nuda, ed andarla a prendere. Io lasciai scivolare a terra l’accappatoio, ma poi riflettei che la finestra di cucina non aveva la tapparella giù come in sala, dove avevo il PC. Lui era in silenzio, se avessi rifiutato l’ordine non sarebbe successo niente, se non la fine del gioco. E non volevo che finisse. Andai alla cucina, e sbirciai dalla porta, verso la finestra. In vista alle finestre dei palazzi di fronte non vedevo nessuno, ma in ogni caso erano lontani, non so cosa sarei riuscita a vedere. E lo stesso loro. Presi fiato forte, e poi in apnea mi buttai in cucina, arraffai una banana e corsi fuori.
    
    Arrivata al PC confermai che la avevo in mano. Mi chiese come era la banana, e io la focalizzai per la prima volta. ODDIO! Era enorme! E lui riuscì a farmi di nuovo avvampare di vergogna, dicendomi che anche se io pensavo di averne presa una a caso il mio subconscio la aveva scelta. Apposta. Lo odiavo, ogni volta riusciva ad umiliarmi e farmi sentire una puttana. Ma poi iniziò a ...
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