1. MANGIATA VIVA


    Data: 22/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: Albachiara, Fonte: RaccontiMilu

    Conto da stamattina le ore ed i minuti per terminare la giornata lavorativa, finalmente posso lasciare l’ufficio. Ho giusto il tempo per rincasare e fare una doccia veloce, poi mi dirigo alla mia auto quasi correndo, per quanto me lo consentano le mie scarpe a tacco alto e l’abito stretto. Mi sto recando all’aeroporto, dove sta per atterrare mio marito dopo un viaggio di lavoro durato quindici giorni.
    
    DRIIN…oh no! il cellulare squilla proprio mentre sto imboccando l’entrata in autostrada. DRIIN…afferro la borsa e lo cerco spasmodicamente senza abbandonare il volante e mantenendo la concentrazione sulla strada. DRIIN…in mezzo alle mille cose utili e immancabili, che si possono trovare nella borsetta di una donna, il cellulare si &egrave disperso, come un ago in un pagliaio. DRIIN… oh cavolo, il quarto squillo!! Non sono riuscita a rispondere in tempo!
    
    La regola del telefono: quando mi chiami ho tre squilli per rendermi disponibile a te, dopodiché scatta la modalità punitiva, che prevede dieci colpi di cane per ogni trillo andato a vuoto. Conosco bene la regola e purtroppo anche la punizione, talvolta non sono arrivata in tempo, nonostante il telefono sia diventato il mio compagno inseparabile, lo porto con me ovunque io vada, sul lavoro, in bagno, perfino a letto. Tu però sembri conoscere esattamente i momenti in cui abbasso la guardia, tipo questo, in cui non ho avuto il tempismo giusto. Afferro il telefono…DRIIN…premo il tasto di ricezione e piena di ansia ...
    ... rispondo: “Sono qui, Signore”.
    
    Silenzio dall’altra parte, ti immagino gongolante, con il tuo sorriso sadico, mentre ti pregusti il tuo futuro divertimento: “Sono cinque squilli, tesoro. Sai vero cosa significa?”.
    
    Deglutisco a fatica, so cosa mi aspetta…”Sì, Signore” rispondo con un filo di voce “significa che mi sono appena guadagnata cinquanta colpi di cane”.
    
    “Esatto, ma non ti sto chiamando per il giochetto del telefono, anche se non nego che questa variante renderà tutto più eccitante” continui serio “stasera ho invitato alcuni amici per cena e ho bisogno di te per servire in tavola. Ti aspetto qui prima possibile”.
    
    Ti interrompo senza quasi farti terminare la frase: “Non posso venire, sai che stasera torna mio marito, lo sto andando a prendere all’aeroporto”.
    
    Silenzio assoluto…ma stavolta sento che non stai sorridendo. “Non ti ho chiesto se puoi, ti ho ordinato di venire e non vedo come tu possa avere scelta. Per questa tua irriverenza, tesoro, temo sarà necessario aumentare la dose di colpi”. Chiudi la comunicazione senza darmi il tempo di replicare, forse &egrave anche meglio così dal momento che ogni tentativo di tirarmi indietro diventerebbe ulteriore motivo di punizione. Devo essere pazza, ma imbocco la prima uscita, per poi ripercorrere la stessa strada all’indietro, diretta verso il tuo appartamento.
    
    Arrivo a casa tua dopo circa un’ora piena di ripensamenti e sensi di colpa, fuori dalla porta si sentono le risate tipiche di un’allegra compagnia, suono ...
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