1. Da signora matura insospettabile a troia sottomessa - capitolo 16


    Data: 22/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Signora, Fonte: EroticiRacconti

    Lunedì, mentre mi pompava, avevo accennato a Mario di Mirian, facendogli notare che lei voleva solo cazzo, non era maso, lui ridendo disse che di cazzo gliene poteva trovar tanto, cominciando dal suo, se non era schizzinosa, per il resto c'ero io da usare.
    
    Verificando che i fori ai capezzoli e su le labbra della figa ormai erano ok, cominciò a metterci pesi facendomi girar per casa con le mammelle oblunghe e le grandi labbra pendenti poi prendendo un grosso godemichè mi lavorò il culo a lungo dicendomi che se avese incontrato Miriam voleva farle vedere che razza di troia sfondata che ero.
    
    Martedì andai dal giudice, con l'avvocato che mi aveva procurato Claudio dove trovammo il mio ex ed il suo amico-avvocato Gianmaria, dove, dopo il blando tentativo di rito, del giudice inteso alla riconcilliazione, firmammo le pratiche che sancivano ciò che avevamo sottoscritto nello studio pochi giorni prima, a lo stupore di Gianmaria su la velocità della cosa, il mio legale gli rispose che al suo studio neanche i giudici gradivano farlo attendere, ma che in quel caso aveva un pò velocizzato la cosa con qualche telefonata in "paradiso" tanto per sistemar la cosa visto i legami di conoscenza tra me ed alcuni (uno) dioscuri dello studio.
    
    Nel pomeriggio Claudio passo per un altra trance del pagamento, come al solito levai, prima che li notasse tutti gli anelli, poi dopo, mentre si rilassava dopo avermi usata, provai ad accennargli a Miriam, ed al bel tomo del suo ex gigolò, quando ...
    ... gli feci il nome della promessa sposa, in particolare della famiglia di appartenenza, lui fece un balzo, erano suoi clienti, anche molto importanti, una vera potenza finanziaria, perciò mi disse di chiedere a Miriam di dargli dati più precisi sul bell'imbusto che avrebbe provato a mettere in azione l'ufficio investigativo che lo studio aveva, senza metterla in imbarazzo.
    
    La mattina dopo chiamai Miriam e le dissi di venir a casa mia a pranzo che avevo da parlargli, poco prima delle 12 si presentò, lasciai libera la colf che aveva già preparato qualcosa di leggero ma fine da mangiare, e mentre gustavamo delle tartine innaffiate da dell'ottimo ferrari, lei accetto di parlar telefonicamente con Claudio, gli avevo detto che poi probabilmente avrebbe dovuto sdebitarsi come stavo facendo io per il divorzio e che non era propio un gentiluomo quando chiavava, ma a lei non importò; perciò lo chiamai, fortunatamente aveva qualche minuto da dedicarci, gli pasai Miriam a cui chiese cose specifiche, ma in particolare i dati del suo ex.
    
    Stavamo bevendoci un caffe e pensavo magari ad un altro pomeriggio lesbo, quando mi chiamò Mario, dicendomi che tra 12 ora sarebbe stato a casa, libero ed di andar giù per divertirci un pò, con lui io non avrei, neanche volendo, potuto rifiutare, inoltre non ne avevo l'intenzione, perciò, appena messo giù il telefono, dissi a Miriam che dovevo veder Mario, poi le chiesi se era libera e voleva scender con me, lei sorrise e disse, perchè no!
    
    All'ora ...
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