1. La signora Valeria e la piccola Ida. Capitolo VIII


    Data: 28/09/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Padrona buona, Fonte: EroticiRacconti

    ... raggiunse l’acme del piacere.
    
    Fu allora che Armida disse: – Valeria, ti prego, lasciala così in ginocchio e falle tenere la bocca aperta. Permettimi di masturbarmi avvicinandole la fica alla bocca –.
    
    Valeria acconsentì e ordinò alla schiava di subire quel che aveva ascoltato. Armida prontamente si accostò ad Ida ed iniziò a masturbarsi. Si sditava eccitatissima ad un ritmo crescente, che divenne frenetico per l’impellenza di godere al più presto. Venne emettendo abbondanti schizzi di liquido fluido ed incolore, che finirono nella bocca della sottomessa. Dunque Armida aveva la particolarità poco comune di “squirtare” all’acme del piacere. Valeria se ne compiacque e intimò a Ida: – Non ti permettere di sputare. Devi ingoiare tutto! –
    
    Si sdraiarono tutte e tre sul letto per un attimo di tregua: Valeria al centro, attorniata dalle due ragazze.
    
    Ma l’intensa voluttà che le pervadeva riprese il sopravvento e Valeria volle essere accarezzata e ciucciata il seno da entrambe, una poppa per ciascuna. Si era rieccitata e si mise di fianco a gambe aperte. Ordinò a Ida di leccarle il culo e volle che contemporaneamente Armida le leccasse la fica. Ida era ormai ben addestrata a dare piacere senza soste. Ma anche la bella Armida era brava ed in particolare sapeva saettare velocemente la lingua per stimolare appassionatamente sia il clitoride che l’apertura della vagina. Valeria si godette a lungo quel delizioso servigio che le due ragazze le riservarono e alla fine ansimando ...
    ... si abbandonò ad un intenso e prolungato orgasmo.
    
    Ma Valeria aveva un altro desiderio: assistere alle due ragazze che si dessero piacere tra loro. Le fece distendere, Ida sotto ed Armida sopra, porgendo ciascuna la bocca alla fica dell’altra. Era in tutta evidenza un’altra particolarità non comune di Armida: aveva le fossette di Venere, due piccoli incavi simmetrici nella parte bassa della schiena al di sopra dei glutei, che erano davvero sexy. Fu uno spettacolo di straordinaria bellezza quell’intreccio dei due corpi bellissimi che si appagavano lascivamente.
    
    Si era fatto tardissimo e Armida si accommiatò, tornando in camera sua. Ma quella notte nessuna delle tre dormì molto, perché ciascuna ripercorreva con la mente la conturbante serata appena vissuta e provava ad immaginare i possibili dissoluti scenari futuri.
    
    Il mattino successivo si mossero di buonora dal villaggio per raggiungere l’aeroporto.
    
    Per prima Ida prese il volo per Brindisi, da cui avrebbe raggiunto Lecce per le sue ferie estive. Si strinse teneramente a Valeria che le disse: – Buone vacanze, piccola. Ti aspetto a settembre. – Anche Armida volle unirsi all’abbraccio e si baciarono tutte e tre sorridenti.
    
    Mezz’ora più tardi Valeria e Armida con il suo bimbo presero il volo per Roma. Sull’aereo chiacchierarono del più e del meno, senza commentare quanto accaduto la sera precedente. Ma si scambiarono sguardi molto eloquenti e si proposero di risentirsi presto.
    
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