1. La prima volta non si scorda mai (seconda parte, cinzia)


    Data: 14/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: cinziandrea, Fonte: Annunci69

    ... sembrava quasi uno di quei falli di gomma che si vedono nei video porno. In ginocchio, osservavo attentamente la scena che avevo davanti. Più in là il viso di Claudio, con un sorriso di orgoglio dovuto sicuramente alle sue dimensioni intime che avevo appena scoperto dopo anni che ci conoscevamo. Era quasi sdraiato, i pantaloncini alle caviglie. E in mezzo quel pisello che stava appoggiato alla sua pancia e ogni tanto aveva qualche sussulto quando evidentemente Claudio contraeva i muscoli. Non so che mi prese, non ero più io, non ero più la Cinzia che conoscevo. Fatto sta che senza nemmeno toccarlo con le mani iniziai a leccargli minuziosamente le palle, mentre lui mostrava di gradire con smorfie eloquenti. Poi lo impugnai e mi sentii una dea, per la prima volta in vita mia mi sentivo una regina e impugnare quella roba mi dava un senso di potere mai provato, irrazionale ma fortissimo. Ecco, prenderglielo in bocca mi fece sentire davvero troia, come dicevo prima un po’ sporca. Gli succhiavo la cappella lucida e inspiravo perché percepivo un odore di maschio nuovo che mi provocava sensazioni particolarissime. Mentre gli facevo un pompino lento ebbi un attimo di lucidità, poi pensai a tutte le fantasie di Andrea e non so perché decisi di continuare, mi sentivo come autorizzata. Erano pensieri approssimativi, ma sinceramente andò proprio così. Chiudevo gli occhi mentre passavo la lingua su quel ben di Dio, poi li aprivo per guardare le mie unghie smaltate di rosso che gli ...
    ... scoprivano e gli coprivano la cappella con ritmo delicato. Lo vidi armeggiare nella tasca dei pantaloncini da cui estrasse il portafogli e un preservativo. Con sicurezza aprì la confezione coi denti e io mi staccai dal suo pisello. Si tirò su e se lo infilò, sistemandolo due o tre volte alla base. Con il preservativo sembrava se possibile ancora più lungo. Tornò ad appoggiarsi con la schiena al divanetto e mi guardò.
    
    Non ci furono parole ma capii. Cercai di essere sensuale, mi alzai la gonna e lentamente mi sfilai le mutandine blu, riponendole accanto a lui sul divanetto. Così, con la gonna bianca tirata su fino alla vita, tolsi gli zoccoli per essere più comoda e andai a cavalcioni di Claudio. Lo baciai ancora con foga, lui era fermo con le braccia larghe. Mi occupai di tutto io. Con la mano destra mi allungai e gli presi il pisello, per puntarmelo tra le gambe. Ero bagnata, lo sentivo, ma era davvero grosso. Ci misi un pochino a farlo entrare, entrava e lo tiravo fuori, per abituarmi. Poi lentamente mi lasciai andare col culo e scesi fino alla fine. Mi fermai e me lo sentivo in gola. Avevo vampate di calore sul collo, sentivo le guance calde e fredde allo stesso tempo. Mi sembrava di vedere tutto giallo fosforescente, avevo una sensazione permanente come quella che di solito si prova appena prima di un orgasmo. Andavo su e giù ma non dovevo fare salti mortali, perché con quel coso enorme mi bastava davvero muovermi di poco per sentirmi in paradiso. Non capivo più niente, Claudio ...
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