1. Il maestro di solletico


    Data: 31/07/2022, Categorie: Feticismo Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... crollavano i più feroci malviventi dell’epoca.
    
    Ridono gli spettatori, quando non sei tu il malcapitato di turno è sempre bello sbellicarsi di fronte a cose del genere, tutti sanno che è una farsa ovviamente che quella donna non sarà torturata sul serio ma l’equilibrio della messa in scena si regge proprio sul sottile confine fra finzione e realtà.
    
    Anche Anna sorride, ma di un’emozione ovviamente diversa, ritrovarsi al centro di questo circo è l’ultima cosa che si sarebbe aspettata e di certo ne avrebbe fatto volentieri a meno ma la meccanica di una simile esibizione prevede un’unica regola, quella di stare al gioco e affidarsi totalmente a quell’uomo sorridente.
    
    Lui ora le prende la borsa e la invita a sedersi su uno strano trono di legno continuando ad intimarle di parlare, di confessare tutti i suoi crimini anche se, vale la pena ricordare, quella donna con gli occhiali da sole non ha di certo niente da confessare.
    
    Quella sorta di continuo, bruciante, imbarazzo si amplifica ora, nel momento esatto in cui l’uomo la lega alla sedia con delle cinghie di cuoio e la obbliga a poggiare le caviglie su una trave di legno provvista di due scavi che sembrano evidentemente avere una funzione ben precisa.
    
    Quando un’altra trave viene poggiata e fissata sopra alle sue caviglie Anna si rende conto di essere appena stata inserita in quella che di sicuro può essere definita una vera e propria “gogna”.
    
    Le braccia bloccate verso l’alto, il corpo seduto, poggiato allo ...
    ... schienale del trono e le suole delle scarpe rivolte verso il pubblico incuriosito, ora sì, l’uomo può annunciare a gran voce che stiamo per assistere alla terribile e irresistibile “tortura del solletico”.
    
    C’è chi ride ancora, di gusto, c’è chi invece ringrazia il cielo di non essere al posto di quella donna e poi c’è Anna, che alla parola solletico ha sentito il proprio cuore iniziare a battere più forte.
    
    Lo spettacolo prosegue, il torturatore si accoscia vicino alla prigioniera e inizia a slacciarle le scarpe, continuando bonariamente a minacciarla, a dirle che non ha più scampo.
    
    Ne sfila una, poi anche l’altra e i calzini bianchi di Anna sono ora in bella mostra, offerti agli occhi di tutti; che buffa cosa che è l’imbarazzo dei calzini, non sono poi un indumento così intimo eppure mostrarli è sempre un po’ strano, ci si sente inspiegabilmente esposti. Stare al gioco, affidarsi all’animatore di turno che afferra delicatamente i due piccoli indumenti di cotone e con un gesto secco, li sfila via.
    
    Ora,
    
    il campionario di uomini lì di fronte si divide di nuovo in base alle diverse sensibilità, la maggior parte continua a sganasciarsi, tenendo magari i figli sulle spalle o la moglie sottobraccio, altri ancora iniziano a guardare quella scena in un modo diverso, notando, magari solo adesso, che quella è davvero una bella donna e vederla legata in quel modo, beh, è davvero insolito.
    
    E poi c’è l’ultimo gruppo, quello decisamente meno numeroso, quello formato da maschi che ...
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