1. Capitolo 2 – La mia storia con una donna sposata


    Data: 30/07/2022, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

    ... Con un sorriso malizioso e con la punta della lingua si mordicchiava il labbro superiore, iniziò a mordicchiarmi i capezzoli e poi s’abbassò, fino a quando sentii il respiro caldo e umido sul mio cazzo eretto. Mise le mani sul bacino e cominciò a leccarlo, guardandomi negli occhi, partendo dalle palle e salendo fino al glande, per poi farlo scivolare tra le sue labbra. A questo giochino erotico non resistetti molto. La presi la girai e iniziai a scoparla accorgendomi ben presto che la figa era alquanto intrisa di umori e piuttosto stretta tanto da avvertirla come una seconda pelle. Ero eccitatissimo e iniziai a sbatterla a forza con colpi ripetuti e violenti, facevo uscire tutto il cazzo per risbatterglielo dentro con più forza ed energia. Riuscii a resistere ben poco tirai fuori il cazzo e venni copiosamente sulla schiena di Cristina.Soddisfatti ed appagati ci lavammo e c’asciugammo; poi Cristina volle fare un giro per la città. Andammo a vestirci, io feci abbastanza presto mentre lei s’attardò un po’di più in quanto era indecisa su cosa indossare. Scese dalle scale con un abitobianco e nero e impreziosito da perline e paillettes bianche e nere lungo fino al ginocchio, autoreggenti di color nero, scarpe décolleté sempre nere con tacco 10 e pelliccia nera di volpe. Era veramente meravigliosa!
    
    Prendemmo la mia auto e arrivammo in città; camminavamo mano nella mano e ci soffermavamo a vedere le vetrine. Ad un certo punto Cristina mi disse che voleva farmi un regalo. Questo ...
    ... regalo sarebbe servito a noi due per sentirci quando eravamo distanti. Non riuscì bene ad afferrare il concetto che aveva espresso e non le diedi la giusta importanza. Dopo pochi passi la vidi entrare nell’unico negozio di telefonini TIM, presente in città, e uscire con un nuovissimo Nokia, ma non ricordo il modello, con contratto e ricariche per i successivi sei mesi già pagate. A quei tempi era un cellulare alla moda molto richiesto dai teenager e anche da professionisti che lo usavano per lavoro. Mi disse che mi serviva per chiamarla e poi potevamo scambiarci i messaggi. Avrei voluto non accettarlo ma la sua dolcezza, i suoi modi dolci e aggraziati e le motivazioni mi fecero desistere dai miei proposti. Cenammo in un ristorante in centro città e poi tornammo a casa. Durante il tragitto di ritorno telefonai ai miei genitori dicendo che non sarei ritornato a casa quella sera e mi sarei fermato a dormire da un’amica. Parcheggiai nel garage della villa e salimmo lungo la scala interna. Lei era davanti a me e vedevo il suo sedere ondeggiare ogni volta che saliva le scale. Allungai la mano sul sedere e iniziai a palparlo. Cristina si voltò e mi disse:
    
    “Gianluca dai, aspetta un attimo!”
    
    Entrammo in salotto e iniziammo a baciarci appassionatamente; iniziai a toccare le tette e lei iniziò a sbottonarmi i pantaloni. Mi fermò e mi disse:
    
    “Andiamo sopra e ci mettiamo a letto … Saremo più comodi!”
    
    Ci spostammo al piano di sopra nella seconda camera matrimoniale che la villa ...
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