1. Mia moglie valeria - dopo i 40 anni - cambiamenti - capitolo 10 - le coincidenze


    Data: 19/07/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69

    ... quelli che la morale comune classifica come limiti.
    
    Con Matteo avevo fatto sesso ovunque. Mi aveva esibita ovunque.
    
    Ed ogni volta uscivo da quegli incontri sessualmente appagata e con la figa ed il culo sempre un po’ più capienti.
    
    Non gli dissi no neppure quando mi chiese di potermi inserire la sua mano, completamente, nella passerina. O quando mi propose di provare una doppia penetrazione anale.
    
    Non mi rifiutai di fare sesso con donne, mogli o amanti dei suoi amici.
    
    Mi piacque quando volle sperimentare con me il mondo del BDSM.
    
    Matteo era feticista, molto feticista. Soprattutto dei piedi.
    
    Adorava i miei piedini, me li leccava sempre, mi chiedeva di masturbarlo con i piedini. Fin quando mi ha chiesto di sperimentare il CBT, la tortura del cazzo e dei testicoli con i piedi e, soprattutto, con i tacchi.
    
    Io gli torturavo il cazzo ed i testicoli con i miei piedini, chiedendomi anche come facesse a sopportare quello che io ritenevo essere un dolore lancinante e lui mi metteva le pinzette ai capezzoli e ci appendeva alcuni pesi.
    
    Uscivamo da quelle sedute di sesso estremo doloranti in più punti. Che poi, erano sempre gli stessi. Per me e per lui.
    
    Mi scopò nei bagni di un autogrill, su una piazzola dell’autostrada, nei parchi e nelle vie della città (e non solo di sera).
    
    Una volta facemmo un viaggio in treno fino a Torino. Gli feci un pompino lungo il tragitto, ingollando tutto il suo nettare.
    
    Lui proponeva ed io accettavo. Sempre. E talvolta ero ...
    ... io a sorprenderlo prendendo l’iniziativa. Come quando una sera, a cena, gli dissi che mi sarebbe piaciuto farmi scopare dal ragazzo che, in veste di cameriere, ci stava servendo al tavolo.
    
    “Vai in bagno”, mi disse.
    
    Ci andai. Dopo cinque minuti arrivò il cameriere. Mi spinse dentro un gabinetto, chiuse la porta a chiave, mi sollevò la gonna, si accorse che non indossavo le mutandine, si abbassò pantaloni e boxer e mi scopò violentemente, fino a sborrare e sporcarmi la gonna con qualche goccia di sperma. Il tutto in meno di dieci minuti e senza dirci una sola parola.
    
    “Grazie”, dissi a Matteo tornando al tavolo, un po’ in disordine.
    
    Insomma, nessuno dei due si risparmiava in fantasia e trasgressione.
    
    Fino a quel giorno, però.
    
    Un suo amico, mi disse quel pomeriggio, organizzava, a casa sua, sedute di sesso “un po’ particolari”. Così le definì.
    
    Io, ovviamente incuriosita, lo incitai a spiegarmi meglio.
    
    Venni così a sapere che questo amico di Matteo era proprietario di due cani, due boxer per l’esattezza, ed impiegava quei due simpatici amici a quattro zampe in sedute di sesso con amici e, soprattutto, con amiche. Facendogli svolgere un ruolo assolutamente attivo durante quelle sedute.
    
    In un modo neppure molto elegante, Matteo mi aveva appena chiesto, in sostanza, di farmi scopare da due cani.
    
    Lo mandai a stendere e gli dissi di non cercarmi più.
    
    Lo fece, per un po’.
    
    Poi, qualche tempo dopo, mi ha ricontattata e mi ha chiesto di potermi rivedere, ...
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