1. Una moglie in prestito


    Data: 05/07/2022, Categorie: scambio di coppia Autore: ALE BARDI, Fonte: EroticiRacconti

    ALESSANDRO BARDI
    
    UNA MOGLIE IN PRESTITO
    
    - CAPITOLO 1 -
    
    DOCCIA CON SORPRESA
    
    La voce di mia moglie mi raggiunse come un soffio caldo nell’orecchio sinistro e portò con sé parole inequivocabili: “Dai, Emi, legami alla doccia.”
    
    Appoggiai delicatamente le mie labbra sulle sue e le risposi direttamente in bocca: “Cazzo, Fede, mi fai impazzire quando sei così porca.”
    
    “Lo sono sempre…”
    
    Sapevo che era vero. Rimasi a guardarla per alcuni istanti, godendo ancora una volta al solo pensiero di essere riuscito a portare all’altare la donna fantastica che ora mi stava baciando.
    
    Non c’era nessuno che potesse essere testimone della passione di quel bacio. Nessuno tranne le quattro mura di un bagno del campeggio in Toscana nel quale avevamo deciso di passare le vacanze.
    
    Era un pomeriggio inoltrato di un giorno torrido come pochi altri nella storia del pianeta Terra. Due giorni dopo sarebbe stato ferragosto, ma il caldo infernale che ci avvolgeva non era nulla in confronto alla temperatura che raggiungeva il mio sangue quando guardavo Federica, la donna che due anni prima era diventata mia moglie.
    
    Aveva da poco compiuto i venticinque anni, molti dei quali passati a letto con una quantità enorme di uomini, e anche con qualche donna. Il fuoco che le bruciava dentro si era acceso quando era poco più che una bambina, e a distanza di tanti anni non accennava minimamente a volersi spegnere.
    
    La definizione più sintetica che si sarebbe potuta rintracciare in un ...
    ... vocabolario trovava la sua triste espressione nella parola “ninfomane”, ma io sapevo che per definire il suo carattere, di parole ne sarebbero servite molte altre.
    
    Era una donna che, come quasi tutte, voleva godere appieno dell’unica vita che le era stata concessa e che, come pochissime, aveva il coraggio di farlo davvero.
    
    Nulla poteva interessarla di meno dell’opinione della gente, o del fatto che il suo comportamento potesse andare contro i canoni più tradizionali e condivisi della società nella quale ci era capitato di trovarci immersi.
    
    Voleva godere, voleva essere felice, costantemente spaventata dall’idea che questo regalo che si chiama “vita” potesse terminare da un momento all’altro.
    
    “Non voglio arrivare a quel giorno scoprendo che non ho goduto quanto avrei potuto”, mi diceva sempre.
    
    Stavo pensando a queste sue parole mentre le accarezzavo dolcemente la guancia sinistra. Mi staccai dalle sue labbra e regalai ai miei occhi scuri il piacere di entrare nei suoi, che erano dello stesso colore, ma che sapevano trasmettere una profondità decisamente più viva e più intensa.
    
    Restai a guardarla un secondo, godendo alla vista dei suoi capelli lunghi e tanto neri da farti sentire sulla pelle il buio dello spazio più profondo e sconosciuto.
    
    Stava indossando un costume a due pezzi bianco, perfetto per esaltare la sua abbronzatura e per evitare di coprire il grosso seno che, da sempre, sapeva attrarre il mio sguardo come una calamita può fare con un pezzo di ferro. E ...
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