1. Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Austria (Ottavi)


    Data: 02/07/2022, Categorie: Racconti Erotici, Incesti Sensazioni Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu

    ... ringraziarlo» scherzò allora la ragazza, con una punta di orgoglio. Lui la prese in parola: «Lo faccio subito!» annunciò. Incredula, lo vide entrare su Instagram e cercare il profilo del giocatore. Poi, sotto all’ultima foto si mise a scrivere un commento. «Lo stai facendo sul serio? Ma che gli scrivi?». Era curiosissima, ma nelle condizioni in cui stava non aveva il coraggio di avvicinarsi troppo a lui. «Pubblicato!» annunciò soddisfatto, e poi porse il suo smartphone a Ilaria perché potesse vedere. O meglio, perché potesse prendere il telefono in mano e vedere. Lei però aveva entrambe le mani già occupate, lo sapeva benissimo anche lui. Non si scompose, e dopo avergli dedicato un sorrisetto sardonico, fece scorrere la mano destra lungo il seno, fino a coprire tutto con un solo braccio, e avere così la mano sinistra libera. Quando finalmente afferrò il telefono, lesse il commento: “Grande Matteo, mi stai facendo sognare!”. Una frase seguita da un hashtag che la fece scoppiare a ridere di gusto: #vivaletette. La ragazza intanto non si era accorta che il suo avambraccio non era perfettamente posizionato, e che parte dell’areola del suo capezzolo destro faceva capolino.
    
    Il gioco nel frattempo era ricominciato, l’Austria voleva ancora provare a crederci nonostante la partita fosse ormai agli sgoccioli. Dopo qualche minuto, Ilaria si rese conto della scomodità di quella posizione. «Mi fa un po’ male il braccio» ridacchiò. Un assist che Paolo colse al volo: «Se vuoi ti do il ...
    ... cambio» le rispose scherzosamente, allungando entrambe le mani verso di lei e facendola ridere nuovamente. «Sì, certo… Per fartele toccare dobbiamo almeno vincere gli Europei!». Una frase a cui il cugino, serio come se fosse stato il commissario tecnico in conferenza stampa, replicò: «Ho piena fiducia nei nostri ragazzi». Neanche un minuto dopo, tuttavia, arrivò una doccia fredda: su calcio d’angolo la pressione dell’Austria si tradusse nel gol del 2-1. Paolo si mise le mani nei capelli, ormai pensava di averla portata a casa e invece c’era ancora da soffrire. Ilaria invece la prese con molta più leggerezza, anche perché quel gol – stavolta non c’era rischio che lo annullassero – significava ripristinare un maggiore equilibrio di indumenti fra lei e il cugino.
    
    «Non stai dimenticando qualcosa?» lo mise subito all’angolo. Voleva quanto le spettava. Lui però, un po’ stranamente visto quanto era accaduto fin lì, sembrava dubbioso. «Ila, non so se è il caso…» protestò timidamente. La ragazza lo fissò negli occhi, seria. Poi abbassò lo sguardo su di sé, indossava solo un paio di mutandine di pizzo. E a quel punto tornò a guardare lui. «Che cavolo stai dicendo, Willis?» disse ripetendo una frase che usava spesso con lei suo padre, coniata le pareva da una vecchia serie tv. E vedendo che esitava ancora, gli intimò: «Voglio i tuoi pantaloncini. Ora». Con una certa riluttanza, il ragazzo ne afferrò i bordi e, senza alzarsi dal divano, lentamente se li sfilò. Ilaria comprese subito il ...
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