1. Il desiderio attraverso la siepe


    Data: 20/06/2022, Categorie: Etero Autore: Alessia89, Fonte: EroticiRacconti

    ... telefono. Mentre ero distesa sulla sdraio potevo intravederlo attraverso il fogliame della siepe. Era semrpe in costume a slip, e io non potevo non apprezzare le sue forme instriganti e il suo corpo aitante. Pensieri peccaminosi cominciarono a conquistare il mio cervello. Un uomo che potrebbe quasi essere mio padre, così lontano da ogni canone erotico che avevo avuto fino ad allora, mi provocava qualche senso di colpa. Ma io fantasticavo e, senza rendermene troppo conto, spiavo e spiavo. Mentre prendevo il sole lo guardavo attraverso la siepe. Mentre era in casa cercavo, da dentro casa mia, di vederlo attraverso la finestra.
    
    Poi una sera, rientrando dalla spiaggia, ci ritrovammo l’uno accanto all’altra sul vialetto di rientro. Allora prendemmo a chiaccherare e, con un certo imbarazzo da parte mia, notai che mi stava squadrando da cima a fondo. E’ un uomo molto carismatico e perciò molto sicuro di sè. Non sembrò curarsi del mio imbarazzo (solo momentaneo) e mi invitò a cena, così su due piedi, senza darmi il tempo di rendermene conto. Per cena si intendeva griliata nel suo giardino. Quella sera era da solo anche lui, così colse l’occasione per avere me come suo ospite.
    
    Andai a casa a lavarmi, fanstasticando su cosa sarebbe successo quella sera. Indossai un vestitio bianco, informale e molto leggero. La mia pelle scura risaltava enormemente; il vestito era corto in ogni direzione, lasciando spazio ai miei lunghi arti e al mio corpo snello. Ho giocato a pallavolo per ...
    ... anni e ho un fisico molto longilineo e asciutto. Fu una cena molto tranquilla e piacevole, in cui tirammo fuori dal cassetto molto ricordi d’infanzia e degli anni passati. Mi raccontò a fondo la vicenda della separazione e di come stava cercando di ricostruirsi una vita privata.
    
    La sintonia tra noi era forte, ma quella sera non successe nulla di più. Fu un gentiluomo che, a mia grande sorpresa, era capace di ascoltare a fondo e di mostrare grande empatia. Qualità queste che non sono scontate in un capo d’azienda.
    
    Il giorno dopo ci incrociammo molte volte, chiaccherammo e parecchio e bevemmo qualcosa insieme all’ora dell’aperitivo. Il suo sguardo era intenso e penetrante, e non si scollava più dai miei occhi. Iniziavo a scorgere il suo desiderio verso di me e, allo stesso tempo, il senso di colpa per provarlo. Sentivo di essere il suo frutto proibito, che non avrebbe mai potuto cogliere senza una mia mossa. Una qualsiasi altra donna se la sarebbe presa per sè all’istante, ma io era la figlioletta dei suoi vicini, dei suoi amici, che aveva giocato con i suoi figli, e lui era troppo un Signore per sporcare questo quadretto immacolato.
    
    Così si limitò a farmi dei complimenti; prima uno ogni tanto, poi sempre di più, finchè mi resi conto del “pasticcio” che avevo combinato.
    
    Nel frattempo anche in me cresceva un desiderio sempre più acuto nei suoi confronti. La sera giravo per casa cercando di capire la situazione e se avrei dovuto/potuto fare qualcosa. La cosa più logica ...