1. Il mio nipotino ed il pomeriggio in palestra


    Data: 17/06/2022, Categorie: Incesti Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... dall’ingombro dei boxer. Ci sdraiamo sul soffice tappeto scambiandoci baci e carezze, ma Luca sembra impaziente. Si gira e vuole essere abbracciato a cucchiaio, appoggiandosi a stampo sulla mia pancia, mi preme il culetto sul cazzo.
    
    Mi fa una tenerezza infinita! Ho paura, fai piano, ma lo voglio! Cerco di dirgli che non deve avere fretta, ma sembra non voler sentire ragione, mi passa il gel e si spalma il buchetto già lucido. Spalmo il cazzo del lubrificante e provo ad infilarci un dito, Luca mi allontana e indirizza il cazzo verso lo sfintere iniziando a spingere. A questo punto cerco di assecondarlo, se lo vuole così, lo abbraccio forte e lentamente inizio a spingere, decidendo alla fine di rimanere fermo, lasciandogli la possibilità di infilarselo seguendo i suoi tempi.
    
    Lo sento gemere e percepisco chiaramente la morsa degli sfinteri che non vogliono cedere la loro verginità. Percepisco chiaramente quando il glande supera gli orifizi, il ragazzo emette un grido e lascia uscire la cappella appena imprigionata. Piange ma riprova subito. Gli dico che possiamo smettere e riprendere in un altro momento, ma non mi sta a sentire. Riprende a spingere e ripete l’operazione di farlo uscire ed entrare altre due tre volte. Poi, inizia a pompare con infinita lentezza, fino a ingoiarsi il cazzo fin dove la posizione lo permette, rimanendo fermo per qualche minuto in attesa che lo sfintere ceda ogni resistenza.
    
    Lo accarezzo e lo bacio sul collo, gli sussurro frasi dolci ...
    ... all’orecchio, ma mi disarmano alcune sue affermazioni: taci che mi stai sverginando con questo tuo cazzo mostruoso, passato questo, potrò prenderne finché vorrò, sdrammatizzava il ragazzo ed iniziava a muoversi con sempre maggiore naturalezza. Aspetta che cambiamo posizione mi suggerisce, e mi fa coricare supino mentre si siede sul mio cazzo chiedendomi di descrivergli cosa vedevo mentre lui se lo faceva scivolare dentro lentamente ma per quasi tutta la sua lunghezza, iniziando un lento su e giù,
    
    Descrivere significava verbalizzare oscenamente come quel suo culetto stesse cedendo per riempirsi del mio cazzo svenato e nodoso, annerito dall’utilizzo intenso. Descrivere la fatica dei muscoli che sotto la sua indomita volontà dovevano allargarsi e cedere per far entrare quel mattarello di carne che stava procurando sempre più piacere e sempre meno dolore. Appoggiando le mani sulle mie ginocchia, scendeva sempre più ad ogni stantuffata sottolineando con un gemito ed un sospiro il piacere della carne. Te lo stai prendendo quasi tutto , continua così ne godrai l’intera lunghezza.
    
    Mi sembra di essere impalato. Commentava, me lo sento in gola e mi allarga come non avrei mai potuto immaginare. Con questi commenti, tra sospiri che non distinguevo più se fossero di dolore o di piacere, era quasi riuscito ad ingoiare l’asta per quasi due terzi. Lubrifichiamo ancora, azzardo! Luca estrae l’asta lentamente spalmandola ancora di lubrificante poi si accomoda nuovamente sul mattarello, ...