1. Una cognata assolutamente insopportabile - pt2


    Data: 17/06/2022, Categorie: Tradimenti Autore: SebiBello, Fonte: Annunci69

    ... nulla, amici come prima”
    
    Lei mi guardava con la bocca semi aperta, divertita. Vidi che lanciava un’occhiata al mio amico, mannaggia a lui, ancora incredibilmente duro. Rispose maliziosa:
    
    “Come prima?”.
    
    Avrei voluto saltarle addosso, sentirla aprirsi sotto di me, assaporare la sua pelle ma il pensiero di Mara mi fece ridestare e provai un ultimo tentativo di fuga:
    
    “Sisi dai come prima, ora ti saluto. Devo scappar…”
    
    Non riuscii nemmeno a terminare la frase, lei aveva allargato ulteriormente le gambe e con una mano aveva iniziato a stimolarsi il clitoride. Tutti i miei pensieri sparirono. Le paure, il senso di colpa, nulla esisteva più al mondo se non quello spogliatoio deserto. Eravamo solo io, lei, il suo corpo e il mio, la voglia di toccarci, unirci, diventare un’unica entità fino a che il fisico ce lo avrebbe permesso. Mi avvicinai e lei mi prese subito il cazzo in bocca. Succhiava avidamente con foga, alternando leccate alla cappella a succhiate più profonde. Era stupenda, concentrata, golosa, così eccitata che mentre mi succhiava faceva avanti e indietro con il bacino, stimolandosi con l’accappatoio steso sulla panca. Iniziò a mugolare e mi accorsi del potere che avevo raggiunto su di lei. Di solito era Laura a dettare il gioco, a provocarmi e a tenermi in pugno. Ora però era tutto diverso, avrebbe fatto tutto quello che avrei voluto.
    
    La presi e la girai quindi a pecorina, volevo godermi quel sedere che a cui tanto teneva: era davvero perfetto! Mi ...
    ... abbassai e iniziai a restituirle il favore: avevo voglia di sentire il suo sapore, di sentirla sgocciolare e farle perdere il controllo. La leccai a lungo, stimolandola poi con le dita, infilandone prima una, poi due, poi tre….Venne quando misi anche il quarto dito, continuando a gustarmi con la lingua il clitoride come potevo in quella posizione decisamente scomoda. Quando il tremolio delle sue gambe si attenuò mi alzai e la penetrai con forza. Lei si irrigidì, sorpresa, ma rimasi dentro, fino in fondo, fino a che sentii i suoi umori colarmi sulle cosce e lei iniziare a muoversi per accogliermi. Con una mano le presi il collo e lo spinsi verso il basso così che mentre la prendevo da dietro potevo ammirare completamente la sua schiena, il sedere e quei fianchi perfetti che parevano delicate pennellate di un artista.
    
    Non l’avevo vista così docile: alternavo spinte più lente e profonde ad altre più brevi ma intense e lei assecondava il mio ritmo gemendo piano. Ogni tanto si girava e mi guardava, non riuscivo a capire cosa pensasse perché sembrava incapace di proferire parola. Ad un certo punto uscii da lei e mi alzai. Lei mi abbracciò e famelica cercò la mi lingua: ci baciammo profondamente e a lungo, sembrava non volessimo staccarci mai. Intanto con le unghie pareva volermi staccare la carne da tanto mi stringeva le spalle e la schiena.
    
    Allargò quindi una gamba e la appoggiò sulla panchina mentre con una mano mi guidava di nuovo dentro di se. Era una posizione strana, insolita ...