1. Celestino Cap.: II Sorpresa


    Data: 16/06/2022, Categorie: Masturbazione Autore: bepi0449, Fonte: EroticiRacconti

    ... ricevute durante il percorso in carrozza, che doveva entrare nella stalla e che questa per un po’ di tempo sarebbe stata la sua camera da letto e il suo luogo di apprendimento per il lavoro, cui era stato destinato e chiamato. La sua iniziazione era già stata avviata, da quando lo issarono e lo misero in quel calesse scoperchiato, dai due suoi parenti che, colà, lavoravano come stallieri e forse …
    
    Remissivo, docile ma scosso e turbato, osservò con lacrime agli occhi il luogo destinatogli per il suo dormire tra le mucche. Il fattore gli diede anche una coperta, utilizzata per i parti, affinché quella sua pelle liscia e rosata non fosse deturpata da pagliuzze o da scaglie di fieno. Gli portarono una frugale cena con del latte appena munto assieme a delle pillole. Attesero che terminasse, per chiamarlo ad assistere e partecipare a uno spettacolo tra suo cugino e un maturo robusto colono.
    
    Roberto teneva stretto a sé per i glutei l’adulto. Eccitato, impugnava languidamente un fallo abnorme, spuntante dalle braghe, per portarselo voglioso alle labbra, per suggerne la cappella e fargli uscire dal meato delle grosse stille di liquido trasparente e filante. Aspirava quel grosso fungo con continue note di risucchio, se lo sfilava per riprenderlo con soddisfazione. Celestino fu spinto e accostato ai due. Suo cugino lasciò una natica per portare una sua mano sotto lo scroto del giovinetto. Attiratoselo, ne annusava e baciava il pube, ancora unto dagli umori provocati dalle ...
    ... perlustrazioni e dai giochi subiti prima; mentre il responsabile della stalla gli intimava di lasciarsi lambire, prendere, abbracciare e pomiciare.
    
    Il collega e partner del cugino con il pollice destro gli aprì le labbra muovendo lentamente e delicatamente l’indice lungo le arcate dentarie; poi, dopo avergli ricordato che era là per imparare e impratichirsi, gli introdusse la lingua all’interno della bocca per limarlo, mentre una sua mano gli cercava l’erezione. Il ragazzo impastato, palpeggiato, sotto lo stimolo dell’eccitazione, rispondeva impacciato, come la sua libido gli suggeriva. La scena attizzava gli astanti, alcuni dei quali aiutarono il compagno a denudarsi, snodando i legacci degli indumenti, per facilitarli il lavoro con quel puro e tenero ragazzino.
    
    “Va zò e ciapa l’usel in ta boca”.
    
    Il bovaro, con l’aiuto di Roberto e dei presenti, desiderosi di vedere la prima fellatio del giovane, fattolo inginocchiare, gli diede “el me suciot” da baciare, pomiciare, succhiare, annusare. Roberto lo seguiva nell’insegnamento spronandolo e dandogli istruzioni a provare e procurare piacere con bocca, viso e mani. Il ragazzo in trance, costretto, presa quella carne calda e dura la umettava con la lingua e baciava inserendosela dentro, ma non riusciva a prenderla tutta, per cui con forza gli fu introdotta sino in fondo alla gola da un presente provocandogli conati e lacrime. La espulse subito tossendo. Gliela reintrodussero. Il cugino, inginocchiato a fianco, lo palpeggiava sino ...
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