1. Celestino Cap.: II Sorpresa


    Data: 16/06/2022, Categorie: Masturbazione Autore: bepi0449, Fonte: EroticiRacconti

    Cap.: II
    
    Sorpresa
    
    Ho ripreso un racconto ad episodi per correggerlo e concluderlo nella sua prima parte. È la storia di un liceale, indirizzato al sacerdozio, che dalle sue vacanze estive imbocca un percorso educativo diverso. Dalla sorpresa alla spontanea, passionale accettazione del suo essere sino alla sua sottomissione completa a servizio di una maison di lusso.
    
    In viaggio, a causa dei ricordi, si era bagnato; lo si poteva costatare da una grande chiazza sui suoi calzoni. Si vergognava, poiché si sentiva anche impelagato e unto. Mancava la mamma a risolvere quel problema e la fuga in costume adamitico per un bagno alla sorgente. Voleva nascondersi.
    
    Perché il babbo non lo voleva? Che cosa aveva commesso, che colpe aveva per non fargli vedere la sua casa e i suoi? Lo scrivere poco, … due … tre volte l’anno era motivo sufficiente? … poteva essere diventato un estraneo per la sua famiglia? Tutte domande cui non riusciva a dare risposta.
    
    Perché … e cosa doveva fare? Che cosa significava essere docili, miti, condiscendenti e arrendevoli? Seduto, pensoso e assorto, con una fettina di dolce in mano in quella carrozza nera, scoperchiata, chiusa, con il padrone vestito di bianco e altri due giovani di fronte, che non aveva ancora osservato in viso, soffriva e si angosciava. Costoro erano coperti di sole braghexse, rattoppate e unte in vari punti, chiuse in vita da un laccio e con un’apertura anteriore non ben chiusa. Mangiava male con le lacrime agli occhi per non ...
    ... aver visto la mamma e il nonno. Aveva perso anni di affetti familiari e nel momento in cui si stava per riappropriarsi dei luoghi della sua infanzia, il destino lo allontanò negandogli sogni, ricordi e riflessioni.
    
    “Seestin, … oh, … oh … Seestin svejia, … svejia …!”
    
    Un’azione decisa, con presa su un braccio, riportò alla realtà il ragazzo facendogli alzare il volto verso l’uomo che lo strattonava e lo chiamava in gergo locale per nome.
    
    “Ehhhh, … eh … Romeo! … ehh …”!
    
    Girando lo sguardo vide l’altro, il cugino Roberto. Gli si aprì l’anima, … era con il fratello maggiore e il cugino con cui in una serata invernale nella stalla, durante un fiò, aveva lottato mettendolo sotto, tra lo strame delle bestie per imbrattarsi entrambi di escrementi. Si tranquillizzò un po’.
    
    “Che fate qui …? … anche voi … lavorate da …” indicando con l’indice il conte. I due non risposero, poiché erano intenti a togliersi le braghe che collocarono dietro di loro. Il giovane si buttò tra le braccia dei germani, piangendo di gioia per aver trovato volti familiari.
    
    “Ooh … ohoh … su … su … che ghemo da prepararte e farte conoscer. … Su ... sta ritto … in pie e … vardame … a dopo i basi! …” sollecitò Romeo
    
    Il conte osservava. Uno dei cocchieri si era girato per esaminare, … ammirare la scena, mentre l’altro teneva le briglie. La carrozza, aperta per permettere a possibili viandanti di osservare e salutare i suoi passeggeri, andava sulla strada polverosa e per niente frequentata. Dei cani ...
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