1. Weekend lovers - Un piccolo complimento


    Data: 27/05/2022, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... terzo. Tutto ridendo sempre di più, facendo la scema sempre di più, ballando e comportandomi come se fossi in vetrina. Ho la piacevole sensazione di essere l'ombelico della serata, cosa che magari in senso stretto non è vera ma chissenefrega. Lancio sguardi di finti e sorridenti rimproveri a un ragazzo che nel ballo avvicina molto più del lecito il suo inguine al mio sedere e a un altro che il sedere me lo sfiora proprio senza tanti complimenti. Non faccio ancora quella che ci sta, faccio quella che potrebbe starci, che se la tira ma solo un po'. Noto che qualche ragazza - non troppe, comunque - inizia a guardarmi in modo strano. Gli sguardi dei ragazzi si fanno invece più interessati. Un paio di coppie, tra cui quella che era prima con me in balcone, pomiciano abbastanza esplicitamente e io comincio a domandarmi quale sarà l'assalto giusto. Ne ho già notati due o tre cui non sarebbe male arrendersi.
    
    La svolta, perché se una vuole c'è sempre una svolta, arriva invece con un tipo con il quale avevo fatto due chiacchiere ma che sulle prime non mi aveva particolarmente colpito. Chissà cosa cazzo pensavo, mi dico, perché anche se non è Stan Wawrinka non è nemmeno male. "Bionda, ti va di accompagnarmi?". "Dove?". A prendere una cosa in macchina. Non so nemmeno perché gli dico di sì, verosimilmente perché sto cercando di sfuggire l'approccio di uno che dio-ce-ne-scampi-e-liberi. Scendiamo le scale schiamazzando, il padrone di casa si incazzerebbe. Per i vicini, intendo. Ma non ...
    ... lo conosco e non conosco nemmeno i vicini. Quindi non me ne frega un cazzo. E mi sa che sono un po' brilla. Parlo di idiozie assurde con questo ragazzo al quale chiedo di ripetermi il nome. Johnny, dice. Anche a lui dico che sono arrivata qui con Lollo. Ma a differenza di quanto ho fatto con l’idiota in balcone, gli confesso che è sparito, portato via-non-so-dove da una che immagino essere la sua ex. Johnny mi guarda un attimo e fa "ah, sì", con una faccia che a me piace tradurre con un "bella rompicoglioni, quella". Ma in realtà boh, chi lo sa. Poi, per premiarmi di averlo accompagnato mi porge una canna già fatta. "E' l'ultima, per questo devo andare in macchina". Gli rido addosso senza motivo, come una cretina. Diciamo che al venti per cento lo faccio apposta ma che per il restante ottanta sono un po' partita. Se ci voglia provare o meno, sinceramente, non saprei. Un po' lo sospetto, un po' lo spero e un po' non ci penso nemmeno tanto. Ma quando mi prende per mano mi lascio trascinare con allegria verso la sua auto. E la mano non la mollo.
    
    Dallo sportelletto davanti al posto del passeggero tira fuori un pacchetto di sigarette. Dentro è pieno di roba chiusa nella carta stagnola, sembra un mattoncino. Io sono seduta a quel posto, ancora un po' ansimante perché gli ultimi cinquanta metri ce li siamo fatti di corsa con lui che ripeteva corri-corri-corri e io che gli stavo dietro ridendo. "Cazzo, così fai sballare l'intero condominio!", gli dico prima di mettermi proprio a ...
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