1. Il foulard in boutique


    Data: 13/10/2017, Categorie: Etero Autore: blackjack81, Fonte: Annunci69

    ... turgide muoversi ritmicamente.
    
    Speravo che mi desse un segnale per osare di più. Non avrei mai rischiato di rovinare un matrimonio per una sciocchezza.
    
    Me lo diede rallentando le parole, e sfiorandomi qualche volta di troppo le mani mentre mi mostrava la merce. La baciai. Appoggiai le labbra sulle sue, e la bocca si dischiuse per unire le lingue.
    
    Sentii il sapore delle sue labbra rosse, del suo rossetto, il profumo della sua pelle. La desiderai con tutto me stesso. Mi diceva stai zitto, vieni dietro, fai presto.
    
    Non potei resistere. Le sbottonai la camicetta, le succhiai il seno rigonfio mentre l’estasi si impadroniva di me. Le slacciai il bottone della gonna, scese la lampo, perché volevo la sua fighetta umida. Un tanga, aveva un tanga di pizzo nero questa signora cinquantenne di bell’aspetto che sognavo di scoparmi dalla prima volta che avevo visto. Le leccai le labbra spostando quel filo sottile di tessuto, piano, era rasata, mentre mugolava di piacere, annusai il suo profumo, poi mi infilai sotto le gambe, e arrivai dietro, al suo buchetto, si vedeva che non era vergine, iniziai a leccarglielo e lei mi lasciò fare, le infilai la lingua dentro e sentii il sapore della carne, le divaricai le natiche e continuai a leccarla.
    
    Volevo scoparla, ma non prima che fosse lei a implorarmi di farlo. Con le dita le entravo e uscivo dalla fighetta che era un lago, più resisteva e più la tormentavo, dovevo scoparla, ma non potevo cedere fino a che mi alzai di botto, la ...
    ... sbattei contro il muro e le sfondai la figa col mio uccello gravido mentre le stringevo le natiche così forte da farle male. La bocca premeva sulla sua, la lingua non la lasciava parlare, mi sentivo un animale in calore assieme ad un altro animale; forse perdemmo ogni umanità in quegli attimi, se l’umanità è fatta di ragione. Avrei voluto entrare dentro di lei fino alle viscere, che mi raccontasse la sua storia, le sue verità, i suoi amori e il suo letto…
    
    Le strappai le autoreggenti di dosso e annodai quello che ne restava dolcemente sulla sua bocca, poi la misi alla pecorina e la scopai così… dentro e fuori, cercando di rallentare e provare ogni sensazione nonostante non fosse facile da controllare. Si dimenava, era fuori controllo, persa in un’ebbrezza dionisiaca. Volevo possederla, volevo dominarla, con fermezza le feci assaggiare la potenza dei miei muscoli, e si calmò, rallentando il ritmo. A quel punto la slegai, le permisi di parlare. E cominciai a farci l’amore davvero.
    
    Fu un amplesso travolgente. Ci baciammo dolcemente, con passione… le misi le mani dappertutto come un quindicenne alla sua fidanzatina, e lei si lasciò svelare sin nei più intimi segreti. Le sussurrai parole dolci mentre ero dentro di lei, e quanto mi sarebbe piaciuto rimanerci per sempre, immersi in un istante eterno, slanci quasi d'amore alternate ad altre più decise e audaci per dominarla. Ci muovevamo lentamente perché ormai non volevamo più dimostrarci niente ma solo godere dei nostri corpi ...