1. Caso


    Data: 13/10/2017, Categorie: Etero Incesti Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... Quando finì il bacio l’aiutai a ritornare su, era un po’ rossa, tra il bacio e lo strusciarsi si era accaldata parecchio, complice anche il tanto alcool che aveva bevuto.
    
    “Preferisci che riporti prima te o prima loro, così poi possiamo fare il giro fino a casa tua in tranquillità?”
    
    “Perché non puoi riportare tutti insieme?” mi fece maliziosa leccandosi le labbra, rimasi un po’ sorpreso dalla sua audacia, ma mi piaceva, la cosa difficile sarebbe stata convincere mia cugina per una cosa simile. La cercai con lo sguardo ma non la vedevo, mi allontanai un attimo da Erica per cercarla e con mia sorpresa la trovai intenta baciarsi con molto trasporto con il mio omonimo, ero sorpreso che si fosse lasciata andare così, di solito erano molto più riservati, ma forse a me conveniva.
    
    Non avevo idea di come proporre quello che mi frullava in testa a mia cugina, ma ragionando un attimo a mente fredda mi resi conto di com’era impossibile che la mia fantasia potesse realizzarsi, mi avvicinai a Ilaria e le chiesi
    
    “Che fate allora? Venite con noi?”
    
    “No. Casa dei nonni è qui vicino. Andiamo a piedi” mi fece mia cugina
    
    “Sicura? Se volete andare a casa vi accompagno. Non è un problema”
    
    “No. Lascia stare. Facciamo due passi.”
    
    “Sicuri?”
    
    “Si.” allora presi e tornai da Erica, appena fummo vicino, si leccò le labbra in modo sensuale
    
    “Andiamo. Loro vanno via a piedi. Vuoi che ti riporti a casa?”
    
    “Casa mia è in ogni posto riparato e tranquillo che c’è in questa ...
    ... città”
    
    “Conosco una casa fantastica allora” dissi strizzandole l’occhio e partì per casa mia, il viaggio fu una tortura anche se non durò più di cinque minuti, Erica cercava ogni minimo motivo per toccarmi e ogni tocco mi mandava una scarica elettrica, ero eccitato e il bozzo nei pantaloni ne era la prova. Non ci misi molto ad arrivare a casa mia, dopotutto distava solo dieci minuti a piedi dal cornettaro. Quando mi fermai Erica era sorpresa, mi guardò interdetta e mi chiese
    
    “Ma non doveva essere un posto riparato? Non mi sembra questo il tipo” sembrava che si fosse ripresa del tutto dall’alcool, io mi avvicinai passandole una mano sul fianco
    
    “Questa è casa mia e l’unico inquilino sono io. Mi sembra abbastanza riparato. Che dici?” mi fissò con uno sguardo sorpreso e incuriosito
    
    “Ma tu che idee hai?”
    
    “Solo buone idee. Giuro che ho solo buone intenzioni”
    
    “Vedremo. Io sono molto esigente in fatto d’idee”
    
    “Penso proprio che sarai soddisfatta.” dissi aprendo il portone. Ringrazio che abito al primo piano, perché altrimenti non so se ci saremmo arrivati, cominciammo a baciarci già sul portone, non riuscivo a staccarmi. Le sue labbra erano morbide e succose, mi sembrava che sapessero di frutta, il suo respiro si mescolava con il mio, le mie mani sul suo volto, le sue sulle mie braccia, la passione ci aveva travolti lì, la cosa che ci salvò fu il citofono
    
    “Chi è? Si può sapere chi è che rompe a quest’ora?”
    
    Nella foga di baciarci e toccarci avevamo spinto dei tasti ...
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