1. Dallo psicologo


    Data: 03/06/2018, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... lui. Il suo pene ormai doveva soffrire non poco dentro i jeans. Cominciava ad ansimare lievemente quando con la mano furtivamente si introdusse tra le pieghe della gonna fin dentro lo slip mettendomi un dito dentro”
    
    Io intanto cercavo di prendere appunti in maniera professionale, e con voce un po’ afona “sì, si! La seguo. Continui!”
    
    “Io cominciai a mugolare. I presenti si voltavano per vedere ma non commentavano. Era una situazione eccitante ma insostenibile. Alla prima fermata lui mi spinse fuori proprio con un colpo di bacino e mi trovai con uno sconosciuto. Eravamo in piena periferia degradata e semideserta.
    
    Ero veramente fuori di me. Non avrei mai fatto un azione di quel genere ma quel’uomo mi disse che mi avrebbe soddisfatto e io non senza nessuna inibizione gli diedi un lungo osceno bacio in bocca, mischiando la mia lingua con la sua che sapeva di alcool e di fumo. Quel sapore così ‘sporco’ mi eccitò ancora di più e, per farla breve, lo facemmo lì dietro, tra fetori vari e gli ubriachi che passando si godevano la scena. Non so quante volte sono venuta. Ricordo solo che a un certo punto lui praticamente era stanchissimo e io ne volevo ancora! Allora mi avventai su di lui, gli calai i jeans e glielo presi in bocca. Era davvero osceno quel cazzo, sporco e puzzolente e quelle palle così gonfie. Avrei potuto prendere chissà quale malattia ma non mi preoccupavo di questo”
    
    Io mi scossi, alzai la testa dai miei appunti per dirle di moderare il linguaggio, ma la ...
    ... vidi con le due gambe aperte poggiate sui braccioli, mentre si infilava le dita nella vagina.
    
    Ormai parlava più per sentirsi lei stessa che per me che l’ascoltavo.
    
    Si masturbava con violenza mentre mi raccontava del pompino fatto ad un altro uomo, di quanta sborra lui le avesse scaricato in faccia, del suo ditalino subito dopo, e di altri episodi dei giorni seguenti.
    
    Io mi alzai, dicendo a me stesso che dovevo scuoterla, toccarla per farla tornare in se.
    
    Ma ormai ero anch’io eccitato tantissimo. Avevo voglia di scoparla.
    
    Anche uno psicologo ha il cazzo e io ce l’avevo proprio duro.
    
    Le andai vicino, lei aprì gli occhi per un attimo, poi li richiuse continuando a farsi il ditalino.
    
    Abbassai i miei pantaloni e schizzò fuori il mio grosso cazzo turgido e voglioso di entrare nella figa di quella donna.
    
    Lei spalancò gli occhi e si avventò sul mio cazzo prendendolo con la mano e stringendolo mentre con l’altra mano continuava a toccarsi.
    
    Il cazzo finì nella sua bocca e sentii la sua saliva e il suo respiro caldo.
    
    Lo ingoiava fino alle palle senza sosta, finché girai la sedia dove stava seduta, in modo da avere le sue gambe aperte in posizione ginecologica davanti a me.
    
    La scopai restando lei seduta e io piegato in avanti col bacino, sbattendola con forza, mentre lei gemeva e smaniava.
    
    Le strappai la camicetta e il reggiseno palpandole le mammelle.
    
    Ora anche io ero avido di sesso.
    
    La presi per i fianchi e la rigirai, la misi carponi, ginocchia a ...