1. IL Diario di una Zia


    Data: 30/05/2018, Categorie: Erotici Racconti Incesti Sensazioni Autore: GiovannaTaime, Fonte: RaccontiMilu

    ... casa e lui &egrave discreto nel guardarmi, quasi non mi accorgo del suo sguardo che si posa nei momenti opportuni lungo le mie curve o tra la mia scollatura. Non vuole neanche più prendere l’argomento, si rifiuta e non voglio forzarlo per metterlo in imbarazzo ma la cosa deve finire altrimenti diventa una tortura per entrambi. L’idea di essere io la donna che lo soddisfi almeno masturbandolo si fa spazio nella mia mente sempre più prepotentemente, risolverebbe gran parte dei miei e dei suoi problemi con 5 minuti di lavoro ‘manuale’ nel vero senso della parola. Sono ancora alquanto indecisa.
    
    6 maggio
    
    Oggi l’ho nuovamente colto sul fatto, stavolta in salone, coricato sul divano con un mio reggiseno in mano. Sono rientrata in casa dopo aver fatto la spesa e l’ho sorpreso così. Inutile dire come abbia ripetuto la stessa scena della prima volta, rivestendosi e chiudendosi in camera sua. Stavolta però ho preso subito una decisione e posate le buste, sono andata a parlargli. Ha cominciato scusandosi e dicendo che forse era il momento di lasciare l’Italia per tornare dai genitori, avrebbe frequentato il quinto anno di liceo all’estero diplomandosi lì. Subito l’ho tranquillizzato dicendogli che non ci sarebbe stato bisogno di fare tutto ciò e che avevo ormai compreso quanto questa cosa lo facesse sentire oppresso e ...
    ... insoddisfatto. Gli feci capire che mi dispiaceva per lui e che in quanto sua zia, dovevo aiutarlo come potevo. Usando tutti i mezzi possibile per farlo stare bene. Mi accorsi che questi discorsi lo stavano facendo sospettare qualcosa, così continuai fino a quando non mi ritrovai ad accarezzargli la patta dei pantaloni con la mano destra. Carlo era senza parole, non riusciva a dire nulla. Infilai la mano nelle sue mutande e afferrai il suo cazzo pulsante cingendolo bene con tutta la mano. Assecondò i miei movimenti per sfilargli i pantaloni e le mutande e poi cominciai dolcemente a masturbarlo continuando a dirgli quanto fosse mia responsabilità aiutarlo e prendermi cura di lui. Era da un po’ di tempo che non toccavo un cazzo e in un qualche modo devo ammettere che un po’ mi mancava. Continuai a massaggiarlo ancora per poco poiché come aumentai il ritmo stringendo tutta l’asta, Carlo venne copiosamente bagnando la mia mano e la sua maglietta di sperma. Non sentivo quell’odore da un paio d’anni e mi scappò un sorriso ricordando alcuni eventi passati. Sono felice di aver finalmente potuto fare qualcosa per lui, ormai tanto vale fare questo, altrimenti la situazione si sarebbe fatta ancora più insostenibile. Mi sono alzata dal letto per andare a lavarmi le mani in bagno, senza parlare dell’accaduto per tutta la giornata. 
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