1. La mia storia con Silvia Cap. 1


    Data: 29/01/2022, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

    ... ponendo delle domande alquanto generiche.
    
    “Possiamo darci del tu? Tanto dovremmo essere quasi coetanei! Non ti chiedo l’età in quanto a una donna non si domanda mai.”
    
    Mi guardò con uno sguardo d’approvazione.
    
    “Ma tu quanti anni hai?
    
    “Io sono del 1.964!”dissi
    
    “Ecco io ho due anni più di te!”
    
    “Ah, però non li dimostri. Anzi te ne davo 7 – 8 di meno.”
    
    “Ma grazie Gianluca, sei gentilissimo.”
    
    Lei era china sul paziente, s’alzò e mi diede due baci sulle guance fugaci.
    
    Rimasi alquanto sconcertato per i due baci che avevo ricevuto. Insomma, non mi pareva di aver detto nulla di particolare. Pensai che se le dicevo che era una gran bella donna chissà che cosa mi avrebbe fatto. Cercai di scacciare questi pensieri dalla testa e tornai a concentrarmi sul lavoro e sull’insegnamento. Finimmo la prima parte del lavoro e facemmo la pausa caffè insieme agli altri colleghi. Silvia mi era sempre di fianco e non mi mollava mai. Terminata la pausa caffè riprendemmo a lavorare. Ne approfittai per continuare a fare domande a Silvia per comprendere meglio con chi stavo lavorando. Notai che sulla mano sinistra portava la fede nuziale. Quindi dissi:
    
    “Sei sposata, vero?”
    
    Diventò seria e triste in volto e mi disse:
    
    “Sì!!”
    
    Il tono di voce era diventato decisamente seccato. Ci guardammo in faccia e io le dissi:
    
    “Scusa!”
    
    Ci fu un attimo di silenzio tra noi due e poi:
    
    “Sì, sono sposata da tanti anni e ho due figli abbastanza grandi. E tu invece?”
    
    “Io ...
    ... convivo da diversi anni. Ho una bambina piccola che va all’asilo.”
    
    Capii che il tasto famiglia e marito non era da toccare e pensai che forse lei si trovava lì proprio per questo motivo. Cambiai argomento e le chiesi:
    
    “Come mai hai intrapreso questo lavoro avendo un età non più giovanissima?”
    
    Ci guardammo e lei si fece seria e scura in volto.
    
    Dissi allora:
    
    “Non mi dare una risposta. Ho già capito che ho sbagliato a farti l’ennesima domanda!”
    
    Ci mettemmo a ridere tutti e due. E mi ridiede altri due baci sulle guance fugaci. Pensai:
    
    “Silvia è così disponibile a baciare uno sconosciuto come me; mentre quando parlo di famiglia e di lavoro diventa seria e non vuole proseguire con il discorso”.
    
    Continuammo a lavorare fino alle ore 12:00 circa quando facemmo una pausa per il pranzo. Mi sedetti e mangiai ciò che mi ero portato da casa mentre lei mi disse che avrebbe mangiato quando arrivava a casa. Terminai il pranzo e mi preparai il caffè mentre Silvia mi volle lavare le posate e il bicchiere che avevo usato per mangiare. Arrivò il cambio turno e raccontai ai colleghi che prendevano servizio ciò che era successo di mattina e ciò che dovevano fare di pomeriggio: erano circa le 14:15 e il turno era finito e quindi andai a cambiarmi. Salutai Cristina dicendo che ci saremo rivisti all’indomani di mattina. Arrivai nello spogliatoio e mi cambiai, timbrai il badge e mi avviai verso l’auto. Il parcheggio dista circa 200 metri dall’ospedale e con calma mi incamminai. Dopo ...
«1234...»