1. La nipotina ed il pomeriggio in piscina


    Data: 20/01/2022, Categorie: Incesti Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... costume adamitico. Tu continui a farlo? Chiede quasi sussurrando ed aggiunge guardando di sottecchi gli altri poco lontani per accertarsi che non possano sentirla: mi ha detto Luca che sei come un cioccolatino gustosissimo ed appetitoso, ma non mi dirai che ti sei concesso a lui in esclusiva. Mi sale il sangue alla testa e come se avessero potuto sentirla tutti, allungo lo sguardo sulla compagnia, passandoli in rassegna uno ad uno per vedere se qualcuno avesse potuto sentire; prima fra tutte Mara.
    
    Il gruppo continuava il suo chiacchiericcio sommesso, incurante della scena che non potevano vedere coperta in parte dal corpo di Noemi in parte dal tavolino basso portaoggetti. Quella mano che continua lentamente ma inesorabilmente ad avanzare. Ingoio il rospo e reagisco spudoratamente dicendo: non sono così prezioso da concedere esclusive, soprattutto in famiglia; diciamo che mi concedo senza riserve a chi mi apprezza. Lei si alza e prende un pareo dal borsone vicino alla sdraia di sua madre e come se ci fossimo accordati, ad alta voce avvisa il gruppo: io vado a fare quattro passi nel parco con lo zio, devo chiedergli delle cose.
    
    Detto questo, passa vicino alla mia sdraia chiedendo: tu vieni via così o ti metti qualcosa sopra? Mara, come se fosse stata interpellata al proposito, mi porta un paio di pantaloncini ed io, come inebetito, obbedisco indossandoli e, preso l’astuccio con il cellulare, i fazzolettini e qualche Euro, seguo Noemi che è già quattro passi avanti a me. ...
    ... Sembra una cosa naturale, nessuno si muove, chiede, commenta! Tutti continuano i loro discorsi. Seguo Noemi cinque minuti per un sentiero che si addentra nel parco fino a farsi strettissimo con cespugli che tendono a graffiare se non si sta attenti.
    
    Dopo poche decine di metri, arriviamo in uno spiazzo largo quanto basta per rimanere coricati. A terra qualche preservativo abbandonato negligentemente denota la natura di quella radura. Lei mi guarda, sorride, e appoggiata la mano a conchiglia sul rigonfiamento della patta, mi infila la lingua in bocca. Rispondo a quell’invito dapprima timidamente, poi prendendo l’iniziativa mi muovo come piace baciare a me. Lei chiarisce: non voglio essere scopata, sono vergine e voglio restarci, ma mi devi sfibrare eccitandomi e regalandomi orgasmi ripetuti; segui i miei desideri. Detto questo, lascia cadere il pareo e si toglie il costume. Mi spoglio a mia volta e subito si impossessa del mio arnese.
    
    Lo sega e lo succhia con abilità, sembra avere tante mani da come lo manipola e lo fa entrare nella bocca veramente con maestria. Alza gli occhi, mi guarda con lascivia e chiede: chi te lo succhia meglio, io o Luca? Sono due cose diverse, cerco di difendermi. Ed è vero, lei mi farebbe venire solo guardandola dimenare quel culetto divino, mentre si agita manipolandomi l’uccello. Rotea la lingua sulla cappella poi lo guarda e ne disegna i contorni del glande sollevandone la piega tutt’attorno, fino al frenulo, avanti e indietro ripetutamente. ...