1. Non posso, ho un compagno - storia vera (2 di 2)


    Data: 16/01/2022, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... tondo e sodo per essere penetrata ancora.
    
    Continuai a muovermi assaporando il suono liquido che accompagnava ogni spinta. Era bagnatissima, eccitata da morire.
    
    «Voglio fare una cosa» disse, dopo un po’. «Esci un attimo.»
    
    La accontentai, e lei si voltò. Con gesti rapidi sfilò la gamba destra dei leggings e del perizoma. Una follia, in quella situazione, ma una follia incredibilmente eccitante.
    
    Mi posò le braccia sulle spalle, era venti centimetri più bassa di me e doveva tenerle in alto, e incollò la bocca sulla mia.
    
    «Voglio guardarti negli occhi mentre mi scopi» spiegò. «Prendimi in braccio.»
    
    Lei era piccola e snella, leggera come una piuma, mentre io ero massiccio e forte. Non fu difficile sollevarla e impalarla sul mio cazzo, che sprofondò in lei fino all’elsa. Con la schiena di lei appoggiata alla colonna di cemento scabro e le mie braccia sotto le sue cosce, ad ogni affondo sentivo il collo dell’utero carezzarmi il glande. E potevo leccarla e baciarla come se non ci fosse un domani.
    
    Era una sensazione indescrivibile, alimentata dall’essere in un posto insolito e dalla paura di essere scoperti.
    
    «Mettimi giù» mormorò ad un certo punto, mentre mi leccava un orecchio.
    
    Lo feci, e lei si abbassò fino ad avere il cazzo lucido di umori praticamente a contatto con le labbra.
    
    Cominciò a succhiare con passione, facendo scorrere le labbra ...
    ... lungo l’asta. Non potevo resistere ancora molto.
    
    «Ci sono quasi» la avvertii.
    
    Lei se n’era già accorta, grazie alle contrazioni sempre più forti dei muscoli delle cosce e dalla durezza del cazzo.
    
    Lo tirò fuori.
    
    «Che fai?» dissi, sorpreso. «No, non fermarti.»
    
    Non si stava fermando, capii l’attimo successivo: voleva che vedessi la sua bocca riempirsi del mio sperma.
    
    Continuò a masturbarmi tenendo la bocca aperta a pochi centimetri dalla cappella gonfia da scoppiare, leccando il frenulo con la punta della lingua. Quella vista fu l’ultima goccia.
    
    La sborrata arrivò come la piena di un fiume: una lunga serie di schizzi densi e abbondanti le si riversò sulla lingua fino a coprirla interamente, mentre lei mi guardava con gli occhi accesi di desiderio.
    
    Mi stava regalando una scena da film porno vissuta da protagonista.
    
    Mi mostrò la bocca piena di sperma, poi ingoiò tutto con evidente soddisfazione.
    
    «Tanta…» disse piano, leccando via i residui che le erano rimasti intorno alle labbra. «E buona.»
    
    Ci volle un minuto buono perché cessassero i brividi di piacere. Era stato un orgasmo intensissimo.
    
    Cate si alzò e mi baciò, abbracciandomi con forza, per poi cominciare a rivestirsi.
    
    «Tu non sei ancora venuta» obiettai.
    
    «È stato bellissimo, ma so che così non ce la farei a venire. Ma non preoccuparti. Mi farai godere. Mi farai godere tanto.» 
«123»