1. Ai grandi magazzini di abbigliamento


    Data: 13/01/2022, Categorie: Etero Autore: MonicaSolo, Fonte: EroticiRacconti

    Ieri ai Grandi Magazzini di Abbigliamento ho avuto la tentazione di andare oltre.
    
    Io e Carlo siamo una coppia molto affiatata in tutto: nelle situazioni di vita quotidiana come pure di lavoro; ed anche nella nostra intimità vissuta sempre con grande spontaneità, dolcezza e passione e, alle volte, anche giocosamente. Quando capita ci concediamo anche alcune fantasie tanto per dare delle piacevoli varianti a dei rapporti comunque sempre completi ed appaganti: e cosi pensare a rapporti multipli, penetrazioni di ogni genere piuttosto che rapporti con trans e con lesbiche condite qua e là con parole molto colorite; e pure fantasie su situazioni di qualcuno che, guardandoci, si masturba fino all’orgasmo.
    
    D'altronde la fantasia, se gestita con intelligenza, non ha mai nuociuto a nessuno; anzi.
    
    Carlo da sempre mi ha espresso il suo desiderio, più che latente, di provare a maneggiare e succhiare un membro più o meno giovane, di assaggiarne il sapore e la consistenza e berne il frutto caldo e cremoso del godimento; e secondo me sarebbe anche bravo a manovrare un pene visto l’impegno e la capacita che ha quando ci è capitato di usarne uno di gomma per goderne insieme; tanto da portarmi a ipotizzare a precedenti rapporti con altri maschi; sempre negati.
    
    E dietro suo invito anche io ho espresso il desiderio di essere apprezzata dalla bocca di una femmina; una donna che esplorasse il mio corpo, mi carezzasse il seno e i capezzoli e mi baciasse la topina; pensando anche di ...
    ... provare il sapore di una vagina eccitata invidiando Carlo ogni volta che lo faceva sapientemente su di me.
    
    Era un desiderio che solo con lui avevo palesato pur avendo già provato, da giovane in una palestra, le attenzioni di una giovane amica coetanea che da sempre mi faceva tremila complimenti e che, durante la permanenza negli spogliatoi, scherzando del più e del meno, da dietro aveva cominciato ad accarezzarmi i capelli e a massaggiarmi la nuca e poi, scendendo, a palpeggiarmi il contorno dei seni fino a stringere fra le dita i capezzoli che, a quel punto diritti, avevano palesato piacere ed eccitazione; e una volta che mi ero seduta sulla panchina dello spogliatoio, totalmente rapita e posseduta da quella giovane femmina, non vedevo l’ora che appoggiasse le sue labbra e la sua lingua sulle mie carnose e bagnate intimità e che mi facesse godere con la bocca che quella stava appoggiando su di me; ma quell’occasione svanì con l’ingresso nello spogliatoio di quella bigotta di Jessica, la mia vicina di casa, tanto bigotta quanto mignotta, che ci salutò interrompendo l’idillio di piacere, lasciandomi l’amaro in bocca (e nella fica) tanto che, al mio arrivo a casa, mi sdraiai sul letto per massaggiarmi la clitoride e sfogare quel godimento che mi era rimasto in corpo.
    
    Si, perché già da quell’età, parlo dei miei ventidue, non era rara l’occasione per toccarmi e godere del mio corpo carino e con le giuste forme: a volte eccitata da una qualsivoglia immagine, canzone situazione e, ...
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