1. Supermarket (prima parte)


    Data: 01/01/2022, Categorie: Tradimenti Autore: arcobaleno_stellare, Fonte: EroticiRacconti

    ... signora ci siamo visti alla prima riunione di classe al Liceo.
    
    “Ma certo, come va? Fuori dal contesto della scuola ci vuole un pochino per ricordare tutti i genitori…”
    
    Provo ad abbozzare una specie di difesa d’ufficio della mia evidente lacuna nella memoria.
    
    “Bhe, approfitto per dirti che mi è piaciuto molto il tuo intervento alla riunione, è necessaria più coesione tra noi genitori, tuttavia molti genitori non hanno capito…”
    
    La voce è favolosa, calda e molto chiara, senza alcuna inflessione dialettale. Comincio ad essere intereessato da questa donna, dal suo modo di fare.
    
    “Si, bisognava assolutamente dire qualcosa, e ti confesso che mi sono anche trattenuto, conoscendo appunto gli altri genitori..”
    
    Ridiamo entrambi, lei mi appoggia la mano sul braccio in segno di approvazione. Un contatto leggero, formale anche, ma che non mi ha lasciato indifferente. Ho sentito un piccolo ma intenso brivido.
    
    “Hai fretta? C’è un piccolo bar qui fuori dal superamento, posso offrirti un aperitivo veloce, così parliamo un attimo di questo?”
    
    La richiesta, di solito dell’uomo verso la donna, è fatta con tanta grazia e naturalezza da rendere impossibile il rifiuto. Ovviamente acconsento. Chiacchierando ci avviamo verso le casse, paghiamo ed una volta usciti e diretti verso le rispettive macchine le faccio cenno che sto arrivando al bar.
    
    Entriamo, ci sediamo. Si toglie ...
    ... l’impermeabile, decisamente un corpo ben fatto. Cerco di non farmi notare, mentre lei parla di scuola, di compiti, di professori…guardo quello che posso, le gambe accavallate ora lasciano intravedere meglio le coscie, assolutamente ben fatte.
    
    Non sono certo un esperto di psicologia femminile (chi lo e'?) ma mi appare da subito evidente che abbia voglia di parlare a ruota libera con una persona semi-sconosciuta.
    
    “…ed io non posso certo dire di essere quel modello di mamma che le altre madri della classe affermano di essere…”
    
    Rapito da quella voce, da quel profumo e concentrato a cercare di osservarle le gambe mi sono assolutamente perso l’inizio della frase. Cerco di rimediare con una espressione a metà strada tra il pensoso ed il comprensivo.
    
    “Ecco, vedo che le arpie sul gruppo Whatsapp della classe hanno già emesso le loro condanne…”
    
    Rimango basito, ora devo rimediare, ed in fretta.
    
    “Sono sincero, sia io che Chiara leggiamo le chat pochissimo, non abbiamo né il tempo né la voglia di farci coinvolgere in discorsi che non ci riguardano…”
    
    La mia frase sortisce un certo effetto, di colpo si rilassa, la vedo accennare un sorriso ed a quel punto prendo l’iniziativa di darle io una lieve carezza sul braccio. Colpisco nel segno, pur non avendo alcuna finalità, e da quel momento in poi ho la netta sensazione che la vicenda cambi completamente registro.
    
    (Continua) 
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