1. Menage perfetto


    Data: 23/12/2021, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    ... giù per un po'.
    
    “Non ti sembra di esserti divertito abbastanza!” finse di rimproverarlo Marco.
    
    “Volevo preparartelo per bene!” fu la risposta di Luca, che lasciò il passo al cugino.
    
    Per quanto lubrificato, ma soprattutto allenato, lo sfintere si oppose strenuamente all'attacco di quell'enorme cilindro. Marco, per parte sua, spingeva con estrema accortezza, attento ad ogni mio segno di dolore, che non posso negare ci fosse. Mi sentivo spaccare in due ad ogni millimetro di quella carne che avanzava dentro di me.
    
    “Vuoi che smetta?” mi chiese.
    
    “Non ti permettere! Voglio che il mio culo si abitui a prendere il tuo cazzo e, se mollo ora, non avrò più il coraggio di farlo. Non preoccuparti per me: tu pensa a spingere e basta!”
    
    Lento ed inesorabile, lui riprese il suo compito: mi accarezzava la schiena e avanzava con un'accortezza che da un ragazzo della sua età non mi sarei aspettata. Quando finalmente fu dentro tutto, fino a far sbattere le palle contro le mie chiappe, cominciò a muoversi avanti e indietro: continuavo a provare dolore, ma ora apprezzavo anche il piacere che suscitava.
    
    “Vieni, tesoro di zia! Dammelo un po' da leccare!” Invitai mio nipote, ma poco dopo, volli ripetere la doppia a parti invertite. Ubbidiente e devoto, lui si distese sotto di me ed io, ...
    ... facendo attenzione a non perdere dal culo il cazzo di Marco, lo aiutai a penetrarmi. Devo dire che erano proprio bravi a coordinarsi; come mi sentivo piena e felice: avrei potuto continuare per ore, nonostante gli orgasmi mi scuotessero e mi debilitassero non poco.
    
    “Ziaaaa!” urlò Luca ed io capii che era il caso di farlo uscire dalla mia fica. Appena in tempo: un lago di sperma si distese sul suo ventre, eruttando violentemente e schizzando un po' anche su di me.
    
    Marco, invece, non ebbe bisogno di trattenersi: grugnendo come un orso, affondò un paio di colpi più violenti, che mi strapparono una smorfia di dolore. Sentii la sua sborra scaldarmi il retto piacevolmente e mi abbandonai sul corpo di Luca, spalmando la sua sborra su di lui e su di me.
    
    Restammo schiacciati così: io tra i loro due corpi, per qualche istante, perché per Luca eravamo comunque un peso. Quando ci stendemmo sul letto, Luca si accorse di aver fatto tardi, per un impegno. Si rivestii in tutta fretta e lo accompagnammo alla porta. Eravamo soli: Marco richiuse l'uscio dietro Luca e...
    
    “Perché mi guardi così?”
    
    “Perché stavo pensando che non mi hai ancora mai leccato la fica!” risposi.
    
    “E tu vorresti che lo facessi?”
    
    “Certo!”
    
    “E vorresti che lo facessi ora?”
    
    “Perché no?”
    
    “Allora torniamo a letto!” 
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