1. Menage perfetto


    Data: 23/12/2021, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    Aprii gli occhi. La stanza era immersa in un buio assoluto, ma la sveglia, sul comodino, segnava le 13,10. allungai il braccio al mio fianco, ma Marco non c'era. “Meglio!” pensai: avevo l'opportunità di riflettere su quanto era successo quella notte, lasciarmi assalire dai sensi di colpa, ripromettermi che fosse stata solo la debolezza di un momento. Avrei potuto, ma non avvenne. Per quanto mi rendessi conto che tutto fosse lontano dalla normalità della gente, dalla mia normalità, da quella che avevo vissuto fino alla sera prima, l'unica cosa che riuscivo a pensare e che mi era piaciuto e che volevo solo ripeterlo. Mi passai una mano tra i capelli, incontrando ciocche raggrumate di sborra che mi resero orgogliosa di quanto fatto. Ma era arrivato il momento di lavarmi, purtroppo. Mi alzai, indossando la mia leggera vestaglia, e andai in bagno. Sotto lo scrosciare dell'acqua, mi parve di scoprire un nuovo corpo, più desiderabile, più voglioso: passando le mani sul seno e tra le gambe indugiai a darmi piacere.
    
    Infilai l'accappatoio e raccolsi la vestaglia; uscendo quasi sbattei contro Marco che entrava in casa in quel momento.
    
    “Ciao, ma'! Ho preso della rosticceria e qualche birra. Luca pranza con noi.” mi accorsi solo allora che, dietro lui, c'era anche Luca, mio nipote, il figlio di mia sorella. Lo salutai, ma ebbi una strana sensazione. Mi sembrava che qualche particolare mi dovesse inquietare, in qualche modo. Ebbi un brivido ed un impulso al tempo stesso: sentii la ...
    ... voglia di trasgredire, di sedurre, di fare la troia.
    
    “Ottima idea!” dissi rivolta a Marco “Apparecchia tavola! Io intanto preparo il caffè: il tempo di sgranocchiare qualcosa e sarà pronto anche lui.”
    
    “Ma quale apparecchiare? Bastano i bicchieri, mamma. Mangeremo così.”
    
    “Aggiudicato!”
    
    Preparando la moka, allentai la cintura dell'accappatoio, facendo in modo che si allargasse e consentisse di sbirciare, lasciando vedere le mie intimità. Accesi il fornello e mi voltai per tornare al tavolo, preparandomi a vedere la loro sorpresa.
    
    Fui io, invece, a rimanere a bocca aperta: quei due porci mi aspettavano seduti al tavolo, col cazzo in mano intenti a menarselo.
    
    “Ma che fate?” il mio sguardo non si distraeva dai loro randelli. Ecco cosa non mi quadrava: il cazzo di Luca aveva quella voglia a forma di cuore. Era lui il terzo uomo della mia notte brava. Ed ecco perché mi ricordava qualcuno: quante volte lo avevo già visto, piccolino, quando sostituivo mia sorella a fargli il bagnetto. Mi avvicinai a lui e mi abbassai.
    
    “Io e te ci conosciamo, già, piccolino! Perché non ti sei presentato stanotte alla zia? Monellaccio! Meriteresti di non avermi più, ma la zia è buona e ti perdona. Vuoi venire di nuovo nella bocca della zia?” lo avevo preso in mano, ma ora fissavo i miei occhi in quelli di mio nipote. “Cos'é? Vuoi baciare la zia, tesoro? Vieni!” avvicinò la sua bocca alla mia e ci baciammo, mentre Marco, alzatosi, aveva spento il gas ed ora, pantaloni abbassati e cazzo ...
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