1. quell’incontro tanto desiderato (cap4/4)


    Data: 20/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Tradimenti Autore: minisorge, Fonte: RaccontiMilu

    Feci quello che mi aveva detto senza esitare, era vero, ero eccitata come forse non lo ero mai stata, d’improvviso il mio telefono iniziò a suonare, non so bene che ora si fosse fatta. “Sarà mio marito, devo rispondere, non l’ho avvisato sul mio rientro a casa, sarà preoccupato”, mi alzai e risposi alla chiamata. Appena risposi Daniele mi prese per i capelli e mi buttò a pancia in su sul letto, io non potevo fare un verso, e la telefonata si prospettava lunga perché mio marito aveva iniziato a raccontarmi una faccenda di lavoro. Di colpò tolse il plug che avevo nel culo senza un minimo di delicatezza, cercai di dargli un calcio, ma lui legò le mie caviglie alle 2 estremità del letto e mi infilò violentemente 3 dita nella fica che entrarono senza nessuna difficoltà, trattenni con fatica un gemito di piacere; appena chiusi la telefonata mi disse “Ma che brava cagna che sei, dovresti sentire che lago sei qui sotto, si vede che desideravi essere usata un po’, adesso ti farò vedere come le cagne vengono usate per soddisfare le voglie del loro padrone, dimmelo che sei una lurida cagna in calore!” “Si sono una cagna ed è vero che desideravo essere usata da te”, di diede un colpo deciso su un capezzolo, “Una cagna come?”, “Una cagna in calore” risposi, ricevetti un altro schiaffo stavolta sul viso, “Manca ancora un pezzo”, “Una lurida cagna in calore Maestro” dissi, quasi spaventata dal ricevere un altro colpo. Ma non mi colpì, anzi mi baciò, mi accarezzò e nel mentre mi legò i polsi ...
    ... tra di loro e uniti li legò alla sponda del letto. Ero completamente immobilizzata, nuda, con le gambe spalancate davanti a lui, desideravo che mi possedesse, ma ciò non era ancora tra i suoi piani. “Finalmente hai dato la risposta giusta, brava, adesso ti aprirò come mai sei stata aperta in vita tua, goditela e non urlare troppo, è tardi, potresti svegliare qualcuno, e mica vorresti farti vedere conciata così se qualcuno dovesse venire a bussare perché con le tue urla disturbi?” Annuii senza dire una parola, si alzò e prese del lubrificante. “Ma non avevi detto che non c’era?” Lo incalzai immediatamente. “Mia cara, era la tua punizione, con il gel sarebbe stato troppo facile e tu non te lo meritavi”. Mise un po’ di gel sulle sue dita “Ora ne infilo 4” le infilò con la sua solita indelicatezza, le muoveva forte, mi piaceva da morire, i miei gemiti crescevano, “Ora 5”, i miei gemiti si trasformarono in urletti di piacere, ed a lui non sembrava dargli fastidio, fino quando spinse tutta la mano dentro di me, urlai forte, “Ho detto che devi stare zitta” “Ti prego Daniele, mi fai male”. Tolse la mano e iniziò a stringere forte il clitoride, pensavo si staccasse da un momento all’altro. “Ho anche detto che non devi chiamarmi Daniele” “Perdonami Maestro non lo farò più, ma ti prego, mi stai facendo male”, allungò la mano nella mia borsetta e prese le mie mutante che mi spinse velocemente tutte in bocca. “Se le sputi la mano te la ficco nel culo” e mi diede altri 2 schiaffi sui seni ...
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