1. Narrami di te


    Data: 15/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... mirabilmente attratta e stupendamente incuriosita di conoscermi.
    
    “No, sono io che la sto bramosamente seguendo per regalarle quello che le manca e che anela silenziosamente da tanto tempo di ricevere” – risposi di getto, senza pensarci su, scoppiando entrambi in una fragorosa quanto eccezionale risata.
    
    In un baleno ci accomodammo dentro il bar, ordinammo e iniziammo a dialogare, attratti in maniera bizzarra da una stravagante sensazione, peraltro libidinosa e incontinente dei nostri famelici e bramosi sensi. Io sono Ottavio, molto piacere, dai sono curioso, narrami la tua vicenda, ti ascolto, le manifestai io seguitando a conversare, suddividendoci a vicenda le bevande e i tramezzini farciti che avevamo frattanto ordinato. Dopo, quando non restò più nulla da spartire, Ludovica mi sollecitò stimolandomi senz’indugio di pedinarla. I suoi, invero, furono i conclusivi vocaboli che mi proferì, perché dopo venne il totale oblio, la completa quiete, intanto che mi scortò nella sua autovettura invitandomi di salire. Là dentro c’era un completo mutismo nel tempo in cui lei pilotava durante il tragitto, la totale omertà nel momento in cui la chiave spalancava l’uscio della sua dimora, calma e silenziosità anche quando mi portò nel bagno, disattenzione e finanche trascuratezza, allorquando Ludovica riempì la vasca da bagno con l’acqua calda.
    
    Io in quella circostanza mi sentivo come intorpidito, vistosamente offuscato, interamente anestetizzato, inconsapevolmente mi sentivo ...
    ... sprovvisto di vitalità, sicché non mi spostai, imponendole di denudarmi adagio e di persuadermi d’entrare dentro la vasca, nel mezzo del vapore. In tal modo, di proposito, la mia staticità l’obbligò ad insaponarmi a rilento, intanto che la spugna slittava sul mio torace, lasciandomi al naso il profumo del bagnoschiuma, perché immerso in tutto quel magico oblio, assieme al contatto delle sue delicate mai sulla mia cute, gradualmente mi ripresi in modo tenue.
    
    Il mio cazzo s’ingrandì in modo flemmatico, sapientemente accompagnato dalle mani di Ludovica, innegabilmente gelatinose e mollicce dovute all’effetto del bagnoschiuma, in compagnia delle sue unghie che seguivano con accortezza e con precauzione la piegatura del cazzo. Dopo lei lo lasciò per un attimo, sodo e gagliardo qual era in tutta la sua innata prestanza, divenuto al presente violaceo, mentre il suo vestito scivolava sul pavimento. Ludovica si collocò su di me nella postura della smorzacandela, la sua preferita d’altronde, senza mai lasciare la mia carne soda ci avvinghiammo assaporandoci e accoppiandoci in modo placido e indolente, senza fretta né impazienza, ma con bramosa partecipazione.
    
    Io sdrucciolai di gusto dentro la pelosissima e nerissima fica di Ludovica imbottendola in profondità, ambedue espropriati sia di prestanza che di brillantezza. La nostra era a tutti gli effetti, una tangibile ed eloquente scenografia attenuata, come al rallentatore, ambedue saldamente attaccati alla vasca da bagno, intanto che ...